Il Coni potrebbe “declassare” la Federazione. Stessa sorte per la pallapugno.
Gli sport tradizionali troppo "piccoli" nell'ottica di un riassetto a livello romano
La notizia, come spesso accade, resta «nascosta» tra le pieghe di una festa (quella al cinema Lumiere di Asti) che ha chiamato a raccolta il «popolo del tamburello piemontese» per la tradizionale passerella dei campioni di fine anno. Sul palco sorrisi e dichiarazioni di maniera, con l’annuncio tra l’altro dato dal presidente comitato Fipt di Asti, Mimmo Basso, dell’arrivo dei contributi regionali assegnati nell’ormai lontano 2014 e ora finalmente «sbloccati» anche grazie all’intervento del consigliere regionale Angela Motta. Ma mentre i campioni e campioncini (anche tante campionesse, perché il tamburello femminile si è ritagliato un cospicuo spazio di successi) raccolgono la giusta dose di applausi, in tribuna il presidente federale, Edoardo Facchetti, con la consueta lucida franchezza non nasconde la preoccupazione per il futuro del suo sport.
A Roma
«Saremo presto di nuovo a Roma per parlare col presidente del Coni, Malagò, che ci ha già preannunciato la possibilità di un ridimensionamento». Tradotto: la Federazione potrebbe diventare da marzo una sorta di «delegazione» inserita in un’altra Federazione «affine» (per esempio lo squash: che ha la metà di praticanti del tamburello, ma è «olimpico»). Stessa sorte potrebbe toccare alla Federazione «cugina» della pallapugno (balòn e tambass non hanno i «numeri» per fondersi) guidata da Enrico Costa e che potrebbe anche confluire (il condizionale è d’obbligo) nella Federazione tennis. Tutto questo nell’ottica di uno sbandierato «contenimento dei costi e ottimizzazione delle risorse» (vedi personale).
Per usare un eufemismo c’è poco da stare allegri. Anche se i fondi in arrivo dalla Regione rappresentano (per dirla con Basso) «una boccata d’ossigeno per piccole realtà fatte di volontariato ma anche per i Comitati con alcune risorse utili a proseguire nell’opera di rilancio partendo dalla base e dalle scuole». E che la scuola sia, parallelamente all’attività agonistica, uno degli obiettivi strategici del movimento, lo ha ribadito lo stesso Facchetti. È stata siglata tra l’altro l’intesa con l’università UniAstiss che permetterà ai laureandi in Scienze motorie di frequentare corsi teorici e pratici ma anche tirocini nei comitati e nelle società tamburellistiche.
Ricordo di Fassio
Infine da sottolineare il toccante ricordo (con un breve e intenso filmato) di Alberto Fassio, il patron del Callianetto dei record prematuramente scomparso poche settimane fa. In sala la vedova e la madre di Alberto. Applausi ed emozioni.
Passerella: i campioni a muro del Moncalvo e sotto le plurititolate dell’Alegra Settime e le monalesi under 18