Vacchetto fra i grandi del balon “È una sensazione molto bella”

Dopo il quarto scudetto (il terzo consecutivo). Il capitano di Castagnole: “Ringrazio la società che ha creduto in me”

Lo scudetto gustato «a freddo» ha un sapore diverso. Dopo la gara Max Vacchetto è andato a Castagnole Lanze dove l’Araldica aveva preparato la festa della vittoria. «Sono contento dello scudetto - ha detto il neo campione d’Italia - anche perché premia una società giovane, ma molto dinamica, che ha creduto in me e messo nella condizione di conquistare scudetto e Coppa Italia nella stessa stagione». Con il quarto scudetto, il terzo consecutivo, Vacchetto è entrato nella ristretta cerchia dei grandi campioni del balon. Ha staccato Campagno e Bellanti e ha raggiunto gli storici Fuseri e Ricca e i più recenti Aicardi, Sciorella, Corino e Danna. Davanti a loro solo gli immensi Balestra e Berruti con 6 titoli, il mito Manzo con 8 e l’inarrivabile Bertola con 12. 
Senza falsa modestia Vacchetto è cosciente del proprio valore: «Sono insieme ai grandi ed è una sensazione bellissima. Era il mio obiettivo. Per il futuro non mi pongo limiti, anche perché i sogni sono una motivazione importante. Ripetersi, però, è difficile (ma lui è al terzo scudetto consecutivo, ndr), perché la concorrenza è forte, ma ci proveremo. È stata durissima per me e per Campagno. Mi sono tornati i crampi e nello scontro con Monzeglio ho perso conoscenza per un momento. Nell’occasione non ho gradito l’atteggiamento di dirigenti avversari che non volevano che fossi soccorso in campo. La gioia della vittoria mi ha ripagato». 
 
«Splendida atmosfera»
Inevitabile uno sguardo al futuro. «Rimarrò a Castagnole Lanze con l’Araldica, mi trovo benissimo. La squadra sarà però completamente cambiata per le nuove norme federali che con Campagno abbiamo contestato. Mi fa piacere che il pallone-vittoria sia stato messo a terra da Bolla, compagno formidabile da cui sono costretto a separarmi. Però, è un arrivederci». Sul pubblico: «C’era una bellissima atmosfera: due finali così non si dimenticheranno facilmente. Noi vogliamo che il balon continui a vivere, ma non sempre le regole adottate sembrano andare nella stessa direzione».

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