Anche i tedeschi incitano Vacchetto. E c’è il preside supertifoso di La Spezia


Abramo Spinella il preside innamorato della pallapugno.

Balòn senza confini per la semifinale scudetto di oggi a Castagnole Lanze 

A tifare (anche se solo virtualmente) per uno degli idoli della beat generation del balon, Massimo Vacchetto e per l’Araldica Castagnole Lanze (prima semifinale scudetto: oggi alle 15 contro l’Alta Langa di Davide Dutto) ci sarà anche l’ingegnere della Bosch Robert Berner, di Brackenheim, cittadina a 25 chilometri da Stoccarda gemellata con Castagnole. L’ingegnere tedesco, 40 anni, moglie, una figlia e un figlioletto (appassionatissimo di questo gioco) seguirà via Facebook l’andamento della partita. «Purtroppo Roby mon potrà venire, per motivi di lavoro, ma ci siamo sentiti in settimana e mi ha chiesto di raccontargli la sfida, in “diretta”» racconta il presidentissimo della Castagnolese, l’imprenditore Mario Sobrino, «anima» della società, con la moglie e un gruppo di dirigenti-tuttofare.

Sostenitori speciali
A bordo campo non mancherà invece un altro supertifoso che viene da La Spezia: l’ex preside Abramo Spinella, personaggio dalla straordinaria umanità e simpatia, che da quando è andato in pensione non si perde un’esibizione di Massimo (Vacchetto naturalmente) dormendo in camper a bordo sferisterio: giovedì ha fatto anche da segnapunti in un’amichevole del giovane fuoriclasse. Personaggi a loro modo protagonisti di un microcosmo, quello del balòn, che intriga e avvolge, affascina e ammalia. L’ingegnere tedesco, con altri connazionali, è ormai diventato un castagnolese ad honorem («quando viene in Italia dorme da me - dice il presidente Sobrino e in Germania si è costruito una casa in modello monferrino»), apprezzando ospitalità, buona tavola e vini «del territorio», che sono di qualità assoluta. Ne sa qualcosa l’Araldica di Claudio Manera, diventato il potentissimo sponsor della squadra (oltre che della Pro Spigno dell’altro Vacchetto, Paolo e del campionato). Ma oggi si penserà solo alla partita ed a battere Dutto, per arrivare a quella finale scudetto «annunciata» contro l’etermo rivale Campagno. Sobrino e il suo team hanno tutto pronto, compresi panini e piatti «sfiziosi» al bar dello sferisterio (vini rigorosamente Araldica). Nessuno, però, azzarda pronostici: «Noi favoriti? - si schermisce Sobrino -: i conti si fanno alla fine». I gesti scaramantici sono eloquenti. Diceva un certo Giuan Trapattoni: «Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco...». Ma qui, quel detto, lo conoscevano già prima del grande Trap. 

Campagno batte Raviola per 11-8 (di Maurizio Sala)
Bruno Campagno e la Canalese Torronalba confermano il fattore campo e fanno loro la semifinale d’andata. Ieri il leader della stagione regolare ha battuto l’Acqua San Bernardo Bre Banca Cuneo di Federico Raviola (11-8), seconda nel post season. Match serrato come dimostrano le tre ore e mezza della durata. Campagno si dichiara al 90% della condizione ma riesce comunque a portare dalla sua un incontro al riposo in parità (5-5). Nella ripresa la differenza con Raviola che sul 6-5 accusa crampi con un primo stop alla gara (li lamenterà in altre due circostanze). Il numero uno ospite arretra la battuta ma non si arrende tanto da riuscire ancora a strappare tre giochi, pur non riuscendo più a raggiungere il rivale. Oltre 500 spettatori nello sferisterio roerino ad assistere ad una partita caratterizzata, soprattutto in avvio, dai lunghi scambi tra i due capitani. 
 

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