Campagno si consola con la figlia. Tribune gremite fino all’una di notte

«Sei grande papà». Bruno Campagno abbracciato alla sua splendida bimba. Incasso record allo sferisterio "Gianuzzi"

Tanti i tamburellisti presenti: dal consigliere federale Riki Bonando a Francesco Durando ed il supertifoso Domenico Grassi

Alla fine, a far tornare il sorriso di un imbronciato Bruno Campagno è stata la figlioletta, un «peperino” dai boccoletti biondi, bellissima e dolcissima che ha ricoperto il papà di bacini, ricambiata dalle coccole anche della mamma. Una scenetta tenera, ai margini di quella sfida che era stata così sentita dai due capitani e dalle rispettive quadrette. Campagno si è lasciato sfuggire un «siamo mancati in alcune situazioni poi decisive e anche Oski (Oscar Giribaldi: lui in campo lo chiama così: ndr) ha sbagliato dei palloni che in situazioni normali colpirebbe a occhi chiusi. È lo sport: complimenti a loro, ai nostri rivali, hanno meritato di vincere». Parole in libertà mentre Campagno si concedeva al saluto dei tanti supporter accorsi al «Gianuzzi» da Canale, ma anche dal Cuneese per sostenerlo. Sugli spalti si sta riformando, con l’effetto «Vacchetto-Campagno» quella divisione in fazioni (Vacchettiani e Campagnani) come fu per i «Bertoliani e i Berrutiani». Tutto torna, nei corsi e ricorsi della storia del balòn. Come il pienone in tribuna. Buon segno per il presente e il futuro del gioco. 

E il fatto che domenica sera (vigilia di un giorno lavorativo) gli spettatori siano rimasti sulle sedie ben oltre la mezzanotte è un altro segnale dell’interesse, ma anche del piacere suscitato dalla partita.
Sferisterio popolato fin quasi all’una di notte e intorno, all’uscita dalla stradina sterrata che porta alla strada per il Boglietto o verso Alba, si sono formate lunghe code di auto in perfetto stile «raccordo anulare». Il «popolo del balòn»è arrivato anche dalla Liguria, dalle Langhe, tradizionali «bacini di utenza» di questo sport, ma c’erano molti monferrini, anche casalesi.

E tamburellisti come il vignaiolo portacomarese del Grignolino Francesco Durando, storici «suiveur» degli sferisteri come Domenico Grassi e la moglie Gina, di Settime, o il consigliere federale Riccardo Bonando, giocatore della serie A open che ha commentato: «Questa sfida e questo pubblico sono un esempio da seguire e un traguardo a cui tendere anche per noi del tamburello». E da tutti un grazie alla società castagnolese di Mario Sobrino per l’impeccabile organizzazione (dal parcheggio, al bar). Anche questo è un successo. 

un altro scorcio delle tribune gremite

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