Vacchetto è tornato padrone

Il Tricolore e l’Araldica battono la Canalese. Pallapugno: la partitissima all'altezza delle aspettative. Finisce 11-8 per la Castagnolese

Tifosi da La Spezia per sostenerlo. Pienone allo sferisterio «Gianuzzi»

Tutto esaurito allo sferisterio «Gianuzzi» di Castagnole Lanze per la partitissima, domenica sera, tra i due «numeri uno» del balòn.

«Bravo ragazzo, sei tornato a battere anche Campagno. Ma saresti il migliore comunque». Abramo Spinella è un docente e preside in pensione che parte spesso da La Spezia dove abita, per seguire il suo idolo del balòn, Massimo Vacchetto. È attivisissimo anche sui «social» ed ha assistito trepidante, a bordo campo, a tutte le fasi della sfida, prima di gioire (compostamente) con il capitano dell’Araldica Castagnole Lanze, che con l’11-8 sul leader della Canalese ha rimesso (domenica sera) le «cose a posto» nel massimo campionato di pallapugno. Dopo due sconfitte contro il rivale (in Supercoppa e all’andata a Canale in campionato) Vacchettino non «poteva» permettersi un altro passo falso. E così ha fatto, più forte anche dell’infortunio che lo ha privato dell’apporto della spalla Gianluca Busca («ho sentito una fitta dietro la coscia della gamba destra» ha detto il giocatore, sostituito con alterne fortune dal «grande vecchio» Gianni Rigo).

Altalena di emozioni
L’andamento della partita (gli appassionati lo sanno tutti, ormai, dal passa parola, ma soprattutto dalla «rete», il Web, che imperversa anche tra queste colline, con il sito ufficiale della Federazione, «Losferisterio.it che aggiorna i dati in tempo reale) è stato in altalena, con scambi strappa applausi: meglio Campagno all’inizio, poi la riscossa di Vacchetto «volato» fino all’08-4. Quindi pausa dei padroni di casa, il «ruggito» del capitano ospite capace di riportarsi fino al 7-8, per poi giocarsi (e compromettere tutto) nelle concitate fasi finali.

Non è andata come aveva auspicato alla vigilia il direttore tecnico Canalese, Ernesto Scacco («Lotta fino all’ultimo 15 e vittoria nostra») ma lo spettacolo c’è stato: la differenza l’hanno fatta i dettagli, - come sempre nelle grandi sfide, - ma anche la maggior fantasia e duttilità (estro) di Vacchetto. «Abbiamo giocato male» il sintetico commento del notaio Vincenzo Toppino, patron Canalese. E Claudio Manera (Araldica) a fare da contraltare come sempre con stile, anche nella vittoria: «Bello spettacolo, bravi tutti». «Stavolta è andata» il sorriso di Massimo Vacchetto. Che gioca però ancora un po’ contratto: il timore dei crampi, che lo hanno afflitto all’andata, lo condiziona un po’. 

Sulla rivalità tra i due «grandi« si è già detto e scritto molto: ogni partita fa storia a sè. Stavolta Vacchetto è andato fino in fondo, ma Campagno (gli è mancato il consueto apporto di un Giribaldi, apparso piuttosto teso) può ribaltare la situazione già alla prossima occasione. Sarà così (se lo augurano gli appassionati) ancora a lungo. E le code al botteghino dello sferisterio intitolato a un cantore del balòn come Remo Gianuzzi, testimoniano l’interesse che c’è per questo duello infinito.

il supertifoso Abramo Spinella

 

 

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