Roberto Corino e il Bubbio Bioecoshop sono a un passo, anzi un punto, dal terzo posto nel massimo campionato di pallapugno.
E stasera alle 21 (sferisterio di Monastero Bormida, nel ricordo del presidentissimo Giacinto Colla i cui funerali si sono svolti ieri in paese) il vecchio capitano (37 anni) e la sua truppa possono colmare il divario giocando (e battendo) chi occupa quella posizione e cioè il Cuneo di Federico Raviola, 24 anni. Il primo in netta ascesa, reduce dal successo senza discussioni su Dutto, lunedì, che ha dato agli astigiani la certezza matematica dei playoff a sei. Il secondo in crisi di risultati, dopo un’infiammazione alla mano destra (quella usata per fasciarsi e colpire il pallone: il famoso «pugno») causato dagli attrezzi (i palloni appunto) troppo duri. Chi l’avrebbe detto a inizio stagione e dopo un avvio sfolgorante di Raviola che sembrava reggere anche il passo dei due grandi, lassù in vetta: Bruno Campagno (imbattuto) e Massimo Vacchetto (che ha perso solo contro il rivale) e che si ritroveranno di fronte domenica sera a Castagnole Lanze, in una sfida nella sfida, anzi la sfida delle sfide.
Ma torniamo a stasera. Ezio Raviola, il padre di Federico, non si nasconde dietro l’infortunio del figlio: «Lui stasera verrà a Monastero per giocare come sa: la situazione del pugno è migliorata, Federico è seguito da un ortopedico di fama, Marco Villa di Savigliano e stiamo facendo il possibile per rivederlo presto al top. La gara di stasera sarà però importantissima: se perde il terzo posto potrebbe anche diventare il quarto o il quinto».
Misurato, sull’altro fronte,, anche il commento di Giulio Ghigliazza, veterano degli sferisteri e direttore tecnico del Bubbio: «Il campionato è diviso in tre fasi. Una iniziale in un cui abbiamo stentato, mentre rivali come lo stesso Cuneo hanno potuto contare su un assetto collaudato. Una seconda fase, l’attuale, in cui stiamo finalmente mostrando di essere una squadra, senza gli alti e bassi di prima, a cominciare dalla spalla Umberto Drocco, che sta facendo emergere tutto il suo valore. E poi ci sarà la terza e ultima parte di stagione, decisiva per il titolo».
Su Corino, Ghigliazza ha parole al miele: «E’ un grande e lo dimostra anche l’umiltà con cui sta affrontando ogni singolo allenamento. Lo sferisterio di Monastero per noi è un aiuto in più, insieme al pubblico sempre caldo e numeroso, ma Roberto ci ha fatto vedere di che pasta è fatto».
Rivela Ghigliazza: «Stiamo lavorando a varie strategie di gioco, anche in quello “a terra” dove Corino, per sua stessa ammissione non eccelleva. Ebbene anche qui, a 37 anni, è migliorato ancora, aumentando il proprio bagaglio di colpi. Noi lo sappiamo: se la mettiamo sul palleggio, Raviola, più giovane, può giovarsene. Ma il campo, qui, va conosciuto bene, anche perchè spesso cambia la direzione del vento e ogni singolo pallone va “interpretato” nel modo giusto, specie in battuta: e su questo contiamo per dire la nostra, pur rispettando i nostri rivali». Sarà una partita speciale, per tutta la Val Bormida astigiana.