Vacchetto (ri)batte Dutto e lancia la proposta “Più spazio alle piazze”

Max Vacchetto e Davide Dutto nella sfida di campionato

Negli sferisteri del balòn si gioca (quasi) ogni sera. Ma niente è più affascinante della piazza: quella di Bubbio, in particolare.

Martedì si è disputata la prima sfida del «Memorial Santi» voluto dalla società di patron Gianpaolo Bianchi, in piena corsa per i playoff scudetto di A con Corino (ieri sera impegnata a Monastero in campionato contro il Cortemilia di Parussa - viitoria per 11-8). 

Di fronte l’Araldica Castagnole di Massimo Vacchetto e l’Alta Langa di Davide Dutto: è finita come da pronostico. Dutto (già battuto nell’ultimo turno di serie A) si è arreso un’altra volta, come da pronostico, con un più che onorevole 7-11 finale. Una sfida bella, combattuta, resa ancora più suggestiva da quell’incomparabile «fondale» che è la piazza del pallone di Bubbio.

E su questo aspetto si è soffermato, non a caso, il campione d’Italia. Massimo Vacchetto, a «soli» 24 anni, è già un perfetto testimonial di questo sport. Ha il «fisico del ruolo», non solo per le capacità atletiche e tecniche (straordinarie) e per la faccia pulita del campione che piace, ma ha anche l’intelligenza lungimirante di chi sa che il «movimento» non può che trarre beneficio dal ritorno d’immagine delle sfide in piazza. È un fuoriclasse con le radici ben piantate nella storia del balòn.

E le sue parole lo confermano: «A Bubbio ho ritrovato lo spirito della vecchia pallapugno: la bellezza della piazza, la gente, il bar, il ristorante, la passione, la voglia di stare insieme». Ed ha sottolineato: «Io non vorrei essere frainteso. So che per disputare un campionato bisogna giocare negli sferisteri regolarmente omologati, ma il ritorno nelle piazze è fondamentale per riavvicinare la gente al nostro sport. Tutti insieme, giocatori, organizzatori, dirigenti, dobbiamo pensare al modo di avviare un circuito parallelo di gare nel cuore dei paesi, come è stato fatto benissimo qui a Bubbio».

Vacchetto guarda lontano: non a caso studia economia e sa che la pallapugno può diventare una «chiave» importante, nei territori Unesco di Langa, Monferrato, ma anche della Liguria, per promuovere i territori. C’è ancora molto da lavorare su questo fronte: ma bisogna coinvolgere i campioni come lui in queste iniziative.
La prossima sfida del Memorial Santi a Bubbio è in programma il 3 luglio: di fronte la 958 Santero di Massimo Marcarino e l’altra Araldica, quella di Spigno, di Paolo Vacchetto, il fratello minore di Massimo

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