Nell’anno 1927 avviene l’esordio in campo nazionale della squadra di tamburello dell’Unione Sportiva Ovadese. La squadra era formata da Ettore Burlando battitore, Corrado Tasca alla rimessa, Riccardo Ottonello e Nino Baretto nel sotto gioco.
Dopo uno stentato esordio la squadra ovadese si dimostrò dotata di grande classe, potenza e carica agonistica e si impose in diverse gare del campionato contro avversari quotati.
Il campionato assoluto italiano venne vinto nel 1927 dalla squadra della Fratellanza Sestrese capitanata da Giovanni Conrotto. Gli ovadesi, consapevoli della loro forza, lanciarono la sfida a tutte le squadre del campionato.
Gli accordi con le varie compagini si concretizzarono ed allo Sferisterio di Ovada si susseguirono le sfide. Prima la Cristoforo Colombo di Genova che dovette ripetutamente assaporare l’amaro calice della sconfitta.
Venne poi la Sampierdarenese ad aggiungere un altro serto di alloro agli invitti campioni ovadesi. La Corniglianese, con il valente Bellagamba, non poté resistere contro la schiacciante superiorità ovadese, e subì una sconfitta forse troppo amara per il fortissimo scarto di punti. Scese, infine, in campo la squadra Campione d’Italia alla presenza di un pubblico imponente. Giovanni Conrotto impose ai giocatori ovadesi una lotta senza quartiere, nonostante la strenua difesa da questi opposta, i Campioni d’Italia si aggiudicarono la vittoria. I bianco stellati ovadesi però non si accontentarono. Venne così ripetuta la sfida e gli ovadesi che ormai avevano trovato la giusta carburazione nel loro gioco fatto di forza e di foga giovanile, si imposero sui quotati avversari. Da quel momento la compagine ovadese non trovò altro avversario, sul campo di Ovada, che potesse tenere testa al loro gioco davvero indiavolato. Tutte le altre quadriglie, anche composte con i migliori elementi di diverse società, dovevano crollare inesorabilmente sotto il fuoco di fila ovadese. Le speranze che l’Unione Sportiva Ovadese aveva riposto nei suoi atleti furono pienamente coronate