Supercoppa, lo spettacolo dei due “re”. Ma la sfida deve diventare un evento

Castagnole Lanze: le quadrette della Torronalba Canalese e Araldica Castagnole Lanze (foto Capra Candido)

Bruno Campagno e Massimo Vacchetto hanno dato spettacolo nella Supercoppa di balòn, sabato a Castagnole Lanze. Un vecchio tifoso, poco prima che Vacchetto si fermasse per problemi ai muscoli di una gamba, aveva urlato tutto il suo compiacimento: «Stasera vado a cena soddisfatto». La partita è stata tirata fino al 9-8 e 30 pari, quando Vacchetto (Araldica) ha alzato la mano, di fatto in segno di resa: il suo fisico aveva dato tutto. Per tre giorni un virus intestinale lo aveva svuotato di energie. Ma non voleva che si sapesse: «Non voglio accampare scuse, perchè toglierei a Bruno e ai suoi compagni della Canalese il merito di una vittoria e di una partita giocata alla grande. Avrò modo di rifarmi» ha avvertito domenica il campione d’Italia con la solita determinazione. In effetti Campagno ha disputato una prova superba, ben assistito dai compagni (da rivedere solo il neo acquisto, il terzino Gili).

Due campioni dalla classe purissima: più potente Campagno, più tecnico Vacchetto, anche se è difficile catalogarli. E, soprattutto, pur nella rivalità che li oppone e divide, sanno trasmettere il senso di un grande rispetto reciproco. Non è difficile paragonarli a un Federer e un Nadal. I loro duelli illumineranno ancora a lungo i cieli di Langa e Monferrato, con il possibile inserimento di altri pretendenti nel campionato che comincia nel week end. Ma un interrogativo sorge spontaneo: se sabato, sullo sferisterio castagnolese (a proposito: impeccabile l’organizzazione della società di casa) c’erano almeno 400 spettatori, in una giornata fredda e con rischio pioggia che ha tenuto lontano tanti appassionati, quanti potevano essere i paganti in un altro periodo, più «adeguato»? E l’evento non si potrebbe promuovere meglio? In un momento, in cui, agonisticamente, la Liguria è per esempio un po’ «marginale», si può immaginare che cosa potrebbe essere una Supercoppa con due campioni così in una sera d’estate, tra i turisti della Riviera? E magari costruendo intorno all’appuntamento sportivo, altri eventi che facciano conoscere meglio questa disciplina. Forse il mondo del balòn deve incominciare a ripensare allo spettacolo, non solo sul piano del risultato. Le potenzialità ci sono: basta trovare le idee per sfruttarle. Ogni tanto ci vuole il coraggio di osare. 

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