Appello di Cartapati dopo le accuse del presidente uscente Crosato: «Ma quale golpe, progetto nato da tempo e condiviso».
Il n. 1 provinciale Rizzi: «L’ex patron nazionale come Schettino ha lasciato la nave nel momento importante»
Il neo eletto Facchetti: «Sono amareggiato, scontro tra poveri: sembriamo i capponi di Renzo»
Qualche frecciata pungente ma in generale la voglia di voltare pagina e di pensare a farsi su le maniche per il futuro del tamburello. È la sintesi del Day after le elezioni nazionali della Federtamburello catalizzate dall’uscita di scena polemica dall’assemblea prima del voto del presidente uscente Emilio Crosato dopo 39 anni al timone.
Ed è proprio un paragone marinaresco che ispira il commento di Giancarlo Rizzi, tra i principali fautori del nuovo corso targato Facchetti: «Crosato si è comportato come Schettino - attacca il presidente provinciale Fipt -, abbandonando la nave nel momento più importante.
Poi ha fatto affermazioni forti palesemente false: non è vero che ha vinto il tamburello del nord perché in Consiglio c’è anche un siciliano e noi volevamo candidare pure un toscano. Il progetto messo
in piedi è frutto del rapporto con tutte le zone. Crosato ha sempre cercato di metterci gli uni contro gli altri per tenerci divisi e quindi governarci meglio». La pietra dello scandalo che ha fatto imbufalire l’ex presidente è stata la bocciatura di una cinquantina di votanti del sud. «Il regolamento è chiaro - spiega Rizzi -. Le liste vanno consegnate 15 giorni prima del voto. L’Assemblea non ha ammesso questi votanti a larghissima maggioranza quindi non vedo che cosa ci sia di scandaloso.
Sono polemiche delle quali il nostro sport non ha bisogno.
C’è invece da lavorare, da impegnarsi ancora di più per il bene del tamburello».
«La prima volta che, al telefono, Crosato mi ha definito golpista pensavo stesse scherzando - attacca Enzo Cartapati -. Ribadisco che concordare il programma sentendo le società e scegliere dopo gli uomini sia quanto di più lontano ci possa essere da un golpe. E la gran parte dell’Assemblea ha condiviso questo metodo. Sono dispiaciuto per i veleni con i quali è uscito di scena chi è stato presidente per 39 anni facendo tanto per il tamburello. Ma è giusto sollevare critiche se si hanno visioni diverse ma si vuole migliorare la situazione per il bene del tamburello. Poi, in democrazia, chi lascia non può pretendere di scegliere il suo successore. I tecnici e atleti non ammessi al voto? Non è stato garantito il tempo per verificarne i requisiti. In 5 erano palesemente inaccettabili in quanto arbitri. Spero che si superino
in fretta le tensioni e si evitino rotture per le quali, in verità, non ci sono nemmeno le condizioni».
Si definisce «amareggiato» il nuovo presidente Edoardo Facchetti: «Crosato non ha fatto il passaggio di consegne ufficiale di fronte a tutto il mondo del tamburello, cosa che mi avrebbe fatto piacere». Nessun intento, tuttavia, di ribattere alle polemiche: «Non vorrei gettare benzina sul fuoco. È tempo di voltare pagina. Adesso c’è da lavorare per le società in modo condiviso. Rischiamo sennò di fare la fine dei capponi di Renzo: uno scontro tra poveri».
Facchetti infine definisce «non di buon gusto» la supposta contrapposizione nord contro sud: «Usciamo da sterili e inutili polemiche e lavoriamo per il tamburello. C’è da recuperare credibilità. Ci vuole buon senso e voglia di essere costruttivi».
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