Il saluto amaro del presidente Crosato

L’addio dopo 39 anni al timone nazionale: «Temo si voglia tornare indietro di decenni puntando solo sui grandi club»

MANTOVA. Per restare per 39 anni a capo della Federtamburello serve ciò che anche chi pratica questo sport deve avere. Pazienza, lucidità, controllo, per poi accelerare al momento giusto con grinta e decisione.

Emilio Crosato è dal 1977 al timone del tamburello nazionale e questo 2017 chiuderà un'era, dato che sancirà la fine della sua esperienza come presidente. Ma qual è stato il suo segreto? «Non dimenticate - spiega Crosato - che sono nato a Castellaro, dove si dice che i tamburelli vengano messi nelle culle dei bimbi appena nati. Ho dedicato 50 anni della mia vita a questa disciplina, proprio perché da dove vengo il tamburello è parte dell'identità culturale». Il rapporto di Crosato con questo sport nasce nel 1966 quando, appena 22enne, viene eletto presidente della società Ennio Guerra Castellaro: «I soci mi diedero fiducia, così come fecero gli organi federali nel 1977, anno della mia prima elezione a presidente. In ogni mandato ho cercato di portare proposte nuove, quattro anni fa ero candidato unico ma le società avrebbero potuto anche non votarmi, invece ricevetti il 98% dei voti, si fidarono di me e del mio programma». Sono tante le novità introdotte sotto la gestione Crosato: «Abbiamo cercato di dare cittadinanza a tutti le specialità della disciplina - spiega il presidente uscente - partendo dal tradizionale open e arrivando all'indoor e al tambeach, introdotti trentacinque anni fa, senza dimenticarsi del mondo della scuola. Abbiamo dato spazio a tutte le realtà zonali dove si pratica tamburello, e ci siamo espansi. Prima si tenevano solo gli incontri tra Italia e Francia, ora circa venti nazioni praticano tamburello ad alti livelli. La dimensione internazionale è fondamentale, e non dimentichiamo poi l'introduzione del tamburello femminile».

Tra tutte, Crosato ha particolarmente a cuore l'ingresso del tamburello nelle scuole: «Per me ha un'accezione sia sportiva che educativo-culturale, che non si può non studiare. Lo inserimmo noi nei Giochi della gioventù negli anni '70. L'indoor invece garantirà futuro a questo sport, che si potrà diffondere ovunque». La delusione maggiore «è di non essere riusciti a farci riconoscere come federazione sportiva nazionale, ci abbiamo provato almeno una decina di volte, abbiamo tutti i requisiti ma il Coni accampava sempre pretesti e siamo rimasti disciplina associata. Una pagina nera è stata di certo la contestazione dopo le elezioni del 1985, che portò tre province (Verona, Asti e Bergamo) a ricorrere al Tar, a staccarsi creando una federazione autonoma. Impiegammo quasi 10 anni per ricucire».

Per il futuro Crosato si dice preoccupato: «Temo si voglia tornare indietro di 40 anni, quando il tamburello era solo quello open dei grandi club. Vedremo cosa uscirà dalle candidature (le elezioni saranno l'11 febbraio, ndr) ma temo che l'aria sia quella».

«Una fondazione sulla storia di sport e di giochi con palla».

Emilio Crosato è nato a Castellaro il 17 ottobre del 1944. Laureatosi in archeologia a Padova (tesi sulla civiltà delle palafitte). per 9 anni ha insegnato lettere ed è stato poi preside di scuola media. Nel 1966 diventa presidente dell'Ennio Guerra Castellaro mentre nel 1971 è eletto presidente della Commissione tecnica federale. Il 26 novembre 1977, a Milano, è eletto per la prima volta presidente federale, incarico che ricoprirà fino al febbraio di quest'anno.

Cosa farà dopo Emilio Crosato?

«La mia intenzione - spiega - è di creare, con alcuni amici, una fondazione che si dedichi allo studio e alla ricerca sulla storia del tamburello e dei giochi con la palla. Vedremo a chi dedicarla. Io sono archeologo, lo studio e la conservazione delle memorie sono sempre insiti in me».

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti. Per informazioni o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie leggi la nostra Cookie Policy Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni sui Cookies e su come disabilitarli, potete visitare la nostra pagina di privacy policy.

  Accetto i Cookie da parte di questo sito.