“L’Araldica a Castagnole per molti anni ancora”

L’annuncio di Manera alla serata scudetto. Ricordato Michele Avidano

Non poteva essere diversamente: decine (centinaia) di tifosi castagnolesi, hanno festeggiato i campioni neo scudettati del balon in un ristorante «Roma» mai così affollato. Massimo Vacchetto (al terzo titolo di una già straordinaria carriera), Lorenzo Bolla, Simone Re e Yehia El Kara con il tecnico Gianni Rigo (decimo scudetto per lui: nove da giocatore) sono stati accolti da un tripudio di calore, affetto, riconoscenza. Alle pareti festoni Tricolori, intorno l’entusiasmo che spetta a chi ha dominato un’intera stagione. A fare gli onori di casa il presidente Mario Sobrino, con il sindaco Calogero Mancuso e vari amministratori e l’ex primo cittadino Marco Violardo nell’insolita ma disinvolta veste di «animatore» della serata, con un toccante, intenso ricordo di un campione come Michele Avidano, troppo presto rapito al cielo.
Castagnole gli ha dedicato questa vittoria straordinaria, ricordando anche tra le pieghe delle emozioni un cantore del balon come Remo Gianuzzi. Ma il paese guarda avanti, unito come capita di rado in una comunità. E a infiammare di entusiasmo contribuisce la dichiarazione più attesa: quella di Claudio Manera, il «signor Araldica», lo sponsor di questa azienda regina dell’enologia di qualità, che conferma: «Se Castagnole vorrà staremo insieme ancora per molti anni». Applausi. Non poteva essere altrimenti con uno sponsor così, rappresentato anche dallo storico fondatore, Livio Manera (immenso enologo), da donna Agnese, da Claudio, dalla moglie Lella e dalla figlia Camilla, 21 anni, studentessa di Scienze dell’erboristeria.
Mancavano (per altri impegni) solo gli altri due figli, Umberto, medico e Carlo, enologo. A proposito di belle famiglie c’era anche quella di Massimo Vacchetto, con il padre Giorgio (già grande giocatore) e la madre Graziella, che ha raccontato come «Massimo sia sempre stato molto protettivo con il fratellino Paolo». Per la cronaca: il «fratellino», ora capitano di Spigno, è quello che ha dato del filo da torcere al più celebre Massimo in una memorabile doppia semifinale scudetto. Ma a casa Vacchetto sono abituati anche sportivamente benissimo e non si scompongono più di tanto. Così come cresce bene (anche pallonisticamente) il giovanissimo Giovanni Voglino, erede di Pier Paolo (il castagnolese che resta a 52 anni una delle spalle più forti in circolazione). Belle storie, belle famiglie, grandi personaggi e protagonisti magari «umili» (come i segnapunti Luigino Cortesi o Italo Manera) o «Cinto» e «Tullio» del bar) che il presidentissimo Sobrino ha voluto ringraziare insieme a tanti altri. O come Loredana Dova, che ha dato alle stampe un magico calendario con i vini dell’Araldica e i campioni del balon. Tanta gente, impossibile citare tutti. Castagnole ha regalato emozioni anche nella festa. È un grande paese e con Vacchetto e l’Araldica potrà gustarsi (anzi degustarsi) ancora tanti trionfi.

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