Il medico scrittore di Molare al capezzale della pallapugno

Nino Piana sfida il presidente uscente per la massima carica Fipap

Una grande passione quella di Nino Piana che ha scritto diversi libri libri sulla pallapugno. Domani a Cuneo si elegge  il consiglio  della Fipap, la federazione della pallapugno. Rimarrà in carica per i prossimi quattro anni. 
Due i candidati: il parlamentare e presidente uscente Enrico Costa e Antonino Piana. Per i consi­glieri, in lizza Domenico Adriano, Fabrizio Cocino, Silvano Curetti, Luigi Lingua, Giampiero Rossi, Carlo Scrivano, Luca Selvini ed Emanuele Sot­timano, per gli atleti Bruno Campagno, Marco Fenoglio e Adriano Manfredi, per i tecnici Claudio Balestra e Giovanni Voletti. Nella lista nessun candidato astigiano: solo Fabrizio Cocino di Santo Stefano Belbo.
La scelta
Incontrando i giornalisti, Antonino (Nino) Piana ha voluto spiegare la sua decisione di candidarsi per la presidenza in  contrapposizione al presidente uscente Enrico Costa che, dopo due mandati in consiglio, deve chiedere all’assemblea una modifica dello statuto per ricandidarsi.   
«La mia candidatura è praticamente un gesto d’amore verso la palla­pu­gno - dice - Nello stesso tempo, un grido d’allarme perché oggi le cose, in questo sport, non vanno bene. La mia è una supplica per cercare tutti assieme,  lavorando sodo e discutendo senza preconcetti,  di migliorare questo sport a cui siamo tutti appassionati». E sottolinea: «Il  calo degli spettatori che assi­stono alle partite per me non rappresenta altro che una dimostrazione della perdita di credibilità complessiva del balon». 
Chi è 
Medico in pensione, ha 67 anni, appassionato fin da piccolo della palla­pugno, sempre presente ai bordi degli sferisteri con l’inconfondibile cappello a larga visiera. Ha scritto diversi libri su que­sto sport, tra i quali i poderosi 5 volumi dedicati alla storia del balon dalle origini ai giorni nostri. 
Scrive di pallapugno su diversi  settimanali locali e riviste di co­stume e storia come «Iter», edita da Impressioni Grafiche.  Facendo ricorso ai «Promessi sposi», ama paragonare il mondo del ba­lon ai «capponi di Renzo che si beccano tra di loro men­tre vengono portati al mercato». 
Piana non sarà appoggiato da una sua lista di con­siglieri, in quanto «tutti quelli che hanno dato la loro dispo­nibilità ad impegnarsi vanno bene. Il suo principalmente vuole essere un cam­panello di allarme per tutti. Partendo dalle società che devono sentirsi responsabilizzate, in primis quelle liguri oggi in grande diffi­coltà « ma non ha senso organizzare un campionato senza una consi­stente presenza di squadre liguri». 
Per questo, in questo difficile fran­gente, vanno sostenute e aiutate perchè «che campionato italiano sa­rebbe senza la presenza delle  formazioni liguri e quelle dei territori astigiani e alessandrini? ». 
Alle società, in questi giorni, Piana invierà una lettera con le sue idee per creare un nuovo clima di collabora­zione. «La mia candidatura – chiosa – è come aver tirato un grosso sasso  in uno stagno melmoso e quieto allo scopo di scuotere le ac­que». 

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