IL PROFESSORE ED IL CAMPIONE DELIZIANO A PORTACOMARO LA PLATEA DEL TAMBASS
Nel nutrito cartellone della rassegna "Ricetto d'autore" a Portacomaro è andato in scena l'atteso incontro dedicato al tambass con protagonisti il professore ed il campione, al secolo Sergio Miglietta ed Aldo "Cerot" Marello, ed il successo è stato garantito.
Tra i due solisti accomunati dai molteplici interessi ed una creatività invidiabile l'empatia è scattata subito come fosse una jam session improvvisata magari non duratura ma dall'impatto immediato. Comincia in battuta il "Prof" e "Cerot " ricaccia. E' una bella partita e il folto pubblico che ha riempito la sala Consigliare di Portacomaro si diverte (una trentina di persone per la presentazione di un libro sono una massa oceanica), di cui molti volti sconosciuti negli sferisteri ovvero quel pubblico nuovo a cui si ambisce come l'araba fenice. Presenti il sindaco Walter Pierini, presidenti vari, giocatori ed ex giocatori, appassionati e tanta bella gente. Quasi due ore passano in fretta, c'è sintonia e il gioco è bello. Si parla di tutto a ruota libera e nascono nuovi progetti. Alla fine un" terzo tempo" con salame e vino suggella l'incontro.
Sergio Miglietta presentava il libro fotografico Tambass 2016 dedicato ai protagonisti del Torneo a muro del Monferrato confortato dal successo dell'edizione sperimentale del 2015. Si è messo in gioco scommettendo su se stesso e sulle passioni e radici comuni di tanti appassionati del tambass, senza l'aiuto di sponsor in caso ormai confermato di successo grazie alle vendite nei luoghi tradizionali del muro riuscirà pure fare una donazione alla Onlus Reumatici Trentini Atmar Alice Magnani a cui è dedicata l'opera.
Opera che va a riempire un vuoto documentale realizzata in collaborazione con i fotografi assidui del muro Claudio Ciarlo e Simona Repetto accomunati dall'idea open source, delle foto fatte per essere viste e non tenute nei cassetti.
Miglietta professore di educazione fisica arriva al tambass grazie all'amicizia con Sergio Deevasis, nel 1984 lo chiama a far la preparazione atletica del Vignale. Lui impegnato col tennis accetta la sfida in un mondo inesplorato, il Vignale dell'asso Gianni Assandri contro ogni pronostico con il compianto Mario Cervi e nomi ancora oggi noti come Corrado Soffientino, Mimmo Basso, Davide Bertoli vince il titolo.
Ritrova il tamburello in palestra a Villanova Monferrato con la favola non a lieto fine delle ragazze e due anni fa Sergio lo rivuole per ripuntare in alto e quest'anno solo l'infortunio a Molino li ferma mentre erano lanciatissimi. Assiduo sui campi inizia a scattare foto che ottengono grande successo sui social come Tamburellisti pazzi ideato dal campione Elio Prette e signora. Per il prossimo anno già pensa ad un'edizione implementata dagli scritti (già apprezzato per articoli di successo in concorsi e su La Stampa) ed allargando gli orizzonti delle foto di qualità al campo libero ed al femminile.
Idee chiare sulla mission del tambass che deve essere parte integrante del territorio del Monferrato così come il balun lo è per Langhe e Roero, e fare sistema assieme all'arte, l'enogastronomia, la cultura dell'ospitalità con difesa di identità e tradizioni. Un auspicio finale quello che ogni ragazzo monferrino giochi od almeno conosca il tambass, ne va del nostro futuro, della nostra sopravvivenza.
Aldo Marello come un Dylan nostrano spiazza tutti ed al posto di presentare il libro di racconti scritto a quattro mani con Aldo Giordanino "Gli anni in tasca", un successo oltre ogni rosea aspettativa premiando l'intuito di un dinamico editore piemontese quale Baima Ronchetti, rilancia il libro sul tamburello Chiamatemi Cerot - parte 2 uscito nel 2008 ma tutt'oggi attualissimo.
Per "Gli anni in tasca" è già in cantiere un'iniziativa prevista per fine mese a Portacomaro Stazione per cui era naturale evitare contrapposizioni soprattutto qui giocando in casa dopo l'impresa del 1978 dove diede una gioia enorme a quelli di Grana vincendo da neofita contro i fortissimi locali in quel Torrione in cui neppure Mara mai vinse.
"Chiamatemi Cerot - parte due" merita una seconda giovinezza dopo le vicissitudini editoriali riproponendo personaggi di spicco come Arturo Ferrari, Delio Accornero di cui si sente tanto la mancanza, tentativi non compresi fino in fondo di portare il tambass a teatro con la musica di Ultima intra, bei ricordi come i nostri campioni tedofori per Torino 2006, in Vaticano con la pallapugno come si conviene festeggiare dei campioni del mondo ad altri più privati e toccanti come le pietre della Cavallosa.
Dal ricordo della visita alla tomba di Mara Marzocchi legandolo a quelli celebri di Pino Morino in cui girò tutti i cimiteri per portare una rosa ad ogni campione di balon con annesso terzo tempo, Aldo lancia l'idea di una Spoon River del tambass partendo da Portacomaro, Castell'Alfero e Tonco. Il sindaco Walter Pierini ed il presidente tonchese Piero Delcré si sono detti entusiasti, come sempre quando c'è da valorizzare il territorio.
Gran finale con l'endorsement verso Alessio Monzeglio, il più eclettico di tutti gli sferistici. Un piacere giocarci contro alla pantalera come avvenuto in agosto alla Bazzana di Mombaruzzo nel piazzale della vinicola Malgrà. Un rimpianto di cosa sarebbe stato se avesse iniziato a battere a 8 anni, avrebbe dato sicuramente filo da torcere ai grandissimi della pallapugno.
Per Cerot grandi novità editoriali in vista grazie al sodalizio con il talentuoso divulgatore Antonio Azzalin per un'edizione 2017 dall'Almanacco del tambass e balun molto più ricca e curata nei contenuti e più accattivante ed innovativa nella veste grafica.