Dopo la verifica meteo la sfida potrebbe anche slittare a sabato. Federico Raviola proverà a ribaltare il pronostico
rinviata a SABATO 12 NOVEMBRE ore 13.30 a CUNEO
Le negative previsioni meteo della vigilia si sono rivelate azzeccate e ieri la pioggia ha costretto al rinvio della finale scudetto di ritorno della serie A di pallapugno-«Trofeo Cantine Manfredi» a Cuneo tra Federico Raviola e Massimo Vacchetto. La gara è stata rinviata già nella prima mattinata quando si è visto che le condizioni del terreno non avrebbero consentito il gioco. Subito dopo è iniziata la discussione tra le due società per individuare la data del recupero. A termini di regolamento la partita si sarebbe dovuta giocare oggi, a 24 ore di distanza, e questa era anche la richiesta del clan castagnolese. I dirigenti di Cuneo (la cui formazione di C1, guidata da Gilberto Torino, è impegnata oggi a Canale nello spareggio per il titolo contro la squadra di Ricca d’Alba di Alberto Rissolio) hanno però fatto notare che difficilmente il campo, che non ha un’adeguata capacità di drenaggio, sarebbe stato agibile anche ammesso che la pioggia fosse cessata; hanno chiesto, pertanto, che la gara slittasse di una settimana. Discussioni infinite, nelle quali è stato anche coinvolto il presidente federale Enrico Costa. Alla fine è stata presa la decisione di giocare oggi sempre alle 14. Qualora dovesse nuovamente piovere o il terreno di gioco non fosse agibile, la gara verrebbe automaticamente rinviata a sabato.
I temi del confronto
Oggi, quindi ,Massimo Vacchetto (Araldica Castagnole Lanze) tenta di concludere il lavoro iniziato una settimana fa nel campo di casa con il netto successo per 11-4. Federico Raviola (Acqua S. Bernando Brebanca Cuneo), desideroso di cancellare quella brutta prestazione, punta al successo per portare l’avversario alla «bella». Il fattore campo potrebbe sicuramente dargli una mano, ma dal punto di vista tecnico Vacchetto, già due scudetti all’attivo, è favorito nei suoi confronti. Il successo nella gara d’andata ha caricato tutto l’ambiente castagnolese che mira alla conquista del titolo già a Cuneo, evitando le insidie sempre presenti in uno spareggio. Conquistare il Tricolore proprio sul campo del rivale sarebbe un motivo in più di soddisfazione per gli ospiti.
Vacchetto: “Vorrei il titolo. Ma oggi a Cuneo sarà dura”
Il capitano dell’Araldica: “Scudetto vicino, speriamo di chiuderla”
Oldrado Poggio (La Stampa)
Massimo Vacchetto 23 anni è il campione d’Italia in carica. Una vittoria oggi contro Federico Raviola gli darebbe il secondo titolo consecutivo il terzo in carriera dopo quelli del 2012 e (appunto) del 2015 Oggi, con inizio alle 14, sullo sferisterio «Capello» di Cuneo si gioca il ritorno della finale scudetto del balon. L’Araldica Castagnole Lanze che ha 11-4 all’andata parte con il favore del pronostico. Sulla partita grava il pericolo di rinvio per la pioggia. In questo caso è probabile il rinvio a domani, ma la decisione finale arriverà sul momento. Dell’attesa per l’incontro di oggi, del futuro del balon e della squadra che sogna per il 2017 parla il capitano dell’Araldica Massimo Vacchetto.
Vacchetto, come vive l’attesa per la partita che oggi potrebbe ricucire lo scudetto sulla sua maglia?
«È la prima volta che ho la possibilità di lottare per ricucire il tricolore sulla maglia della mia società! La affronto con serenità e cercando di godermi tutta l’adrenalina che queste partite possono regalare».
Sicuramente Federico Raviola tenterà il tutto per tutto per vincere e andare allo spareggio. Allora, a che tipo di partita pensa possano assistere gli spettatori?
«Sarà una partita lunga, dura e vera. Noi sappiamo che loro lotteranno per rimanere nella finale, ma noi giocheremo per chiudere i conti».
Questo è stato il suo primo campionato a Castagnole Lanze. Ci racconta un momento bello e uno triste di questa stagione?
«I momenti belli sono stati tanti, ma anche quelli brutti non sono mancati: è stata un’annata travagliata, ma ne tirerò le fila a campionato concluso».
Ogni anno nel mondo del balon emergono nuovi giocatori. Quest’ anno, a suo parere, quali sono i volti nuovi?
<«Sì, è vero, il movimento dei giocatori è in crescita. Sono poche le società, tra queste sicuramente quella in cui gioco, che sanno valorizzarli. Tra gli emerenti mi vengono in mente Andrea Pettavino e Davide Dutto su tutti».
Al termine di questa stagione a chi pensa di dover dire grazie?
«Preferirei lasciare i ringraziamenti . Le persone a cui dire grazie sono comunque molte».
Due proposte per avvicinare ulteriormente i giovani al mondo del balon.
«Renderli consci del fatto che la pallapugno è una realtà solida che può garantire loro un futuro; promuovere eventi in occasione delle partite per “trattare” meglio il pubblico».
Una regola che potrebbe ridurre la durata delle partite quando si protraggono per più di tre ore.
«Non penso che la durata delle partite sia un problema».
In vista del prossimo campionato un giocatore che le piacerebbe avere in squadra..
«Per il prossimo anno la società si sta già muovendo ed ha contattato Gianluca Busca e Emanuele Prandi. Sono i nomi che sono usciti dal nostro spogliatoio. Spero vivamente che possano giocare con noi!»