Quando gli assi del calcio solcavano gli sferisteri

I primi grandi campi da gioco in Italia sono stati gli sferisteri. Gli sport sferistici si diffusero nella penisola prima del calcio moderno, nato in Inghilterra nel 1863 ed esportato in Italia nell'ultimo decennio dell'ottocento.

Nel primo dopoguerra il Pallone Elastico in Piemonte ed in Liguria mobilitava fiumi di appassionati, mentre il calcio era un fenomeno in ascesa praticato solo nelle grandi città . Un giornale del 1920 descrive il derby calcistico Alessandria-Casale come " una partita che mosse poche decine di appassionati " mentre nello stesso giorno viene data notizia che per un evento sferistico a Torino  viene organizzato un treno speciale per i tifosi .

Quanto ai guadagni i calciatori di allora guadagnavano semplici premi partita, mentre gli assi degli sferisteri erano considerati veri e propri professionisti .

Nel 1903 un valido giocatore di tamburello e pallone elastico ,  il vercellese Marcello Bertinetti ( 1885-1967 ) , atleta polivalente che vinse 2 ori olimpici nello scherma , fondò la sezione calcio della Pro Vercelli , vincendo in seguito 2 scudetti . Da li in poi furono molti gli atleti a praticare sia il calcio che gli sport sferistici .

Il primo calciatore a balzare agli onori delle cronache sferistiche  fu Giovanni  Innocenti ( 1888-1975 ), di Asegliano (Vc ), portiere della Pro Vercelli , 5 volte Campione d'Italia e 5 volte nazionale , nonchè valente giocatore di pallapugno e bracciale piemontese. Nel 1914 a Vercelli sfida l'allora campionissimo Domenico Gay ( 1887 ) di Scurzolengo (At ), perdendo per 9-4 . Considerate che in quella stagione Gay si classificò secondo al Campionato Nazionale. Giocava a pallone elastico anche il suo rivale dell'epoca Domenico Durante ( 1879-1944 ), di Murazzano (Cn) , portiere della Juventus dal 1901 al 1911 .

Nello stesso periodo nel Centro Italia è il giocatore romano di bracciale Pietro Patriossi a dividersi fra sferisteri e stadi . Giocava con la maglia della Lazio , anch'egli nel ruolo di portiere .

Veniva  descritto come " valente giocatore di calcio dell'Acqui F.B.C. " Quinto Depetris, acquese classe 1897, ottimo  giocatore di pallone elastic , di cui fu Campione italiano da spalla nel 1920, famoso per aver dialogato in dialetto piemontese con il Re Vittorio Emanuele III durante una premiazione allo Sferisterio di Roma nel 1919 .

Era figlio di un giocatore di Pallone Elastico Umberto Caligaris ( 1901-1940 ) da Casale Monferrato , difensore 59 volte nazionale italiano  5 volte Campione d'Italia e Campione del Mondo nel 1934. Anche lui giocava sovente a pallone elastico nello sferisterio della città natale. Nel 1929 allo sferisterio di Torino insieme ai compagni della Juventus Virginio Rosetta e Giampiero Combi sfida i campioni degli sferisteri Pietro Cocito, Giovanni Conrotto e Giovanni Santanera. I calciatori giocavano con i piedi, i pallonisti con il bracciale, pallone era quello del foot-ball. Vinsero i pallonisti per 9-3 .

Anche il vercellese Virginio Rosetta ( 1902-1975 ) , record-man di scudetti nel calcio ( otto ) , Campione del Mondo nel 1934 e 52 volte nazionale italiano era considerato un buon terzino di bracciale piemontese . Veniva spesso schierato nelle quadriglie vercellesi , impegni con la Juventus permettendo .

Sempre parlando dei campioni degli anni '30, va segnalata una costante presenza sulle tribune d'onore di Via Napione a Torino dell'allora c.t. della nazionale Vittorio Pozzo ( 1886-1968 ), torinese , anche lui in gioventù discreto giocatore di pallone elastico . Sempre nel famoso sferisterio si esibirono con il pugno fasciato anche i campioni juventini dell'epoca Felice Borel ( 1914-1993 ), Renato Cesarini ( 1906-1969 ), Luis Monti ( 1901-1983 ) e Raimundo Orsi ( 1901-1986 ). Sommando i trionfi dei quattro il risultato fa 17 Campionati Nazionali e 3 Titoli Mondiali......

Fra i tanti giocatori selezionati da Pozzo durante il suo mandato in FIGC vanno segnalati anche Umberto Lombardo ( 1905-1990 ) di Montemagno (At) ed Eraldo Monzeglio ( 1906-1981 ) di Vignale Monferrato (Al), entrambi praticanti dei bracciale piemontese  in adolescenza. Si dice che il vignalese, difensore 2 volte Campione del Mondo, sia stato scoperto dagli scout del Casale a seguito di uno stop di piede durante una gara di bracciale piemontese. Nello sferisterio di Livorno invece spesso si esibivano con il bracciale i calciatori Mario Magnozzi ( 1902-1971 ) 29 volte nazionale  e Bruno Arcari ( 1915-2004 ).

Tanto pallone elastico invece per  Franco Gavello, classe 1910, di Nizza Monferrato (At), sport che lo laurea Campione italiano nel 1938. Nel calcio difendeva i pali della Dominante  Genova negli anni '30, squadra che in seguito fu inglobata dalla Sampdoria. Il povero portiere-battitore morì per malattia dopo essere stato internato in Germania.

Nell'estate del 1929 gli emissari della Juventus giunsero più volte in provincia di Cuneo per acquistare un giovane diciottenne, allora centromediano dell'Albese: Augusto Manzo ( 1891-1982 ) da Santo Stefano Belbo (Cn). Il giovane declinò l'offerta dei dirigenti bianconeri diventando in seguito il più Grande Campione della storia del bàlon, vincendo 8 campionati nazionali di pallone elastico e 2 di pallone a bracciale,  giocando quasi cinquemila partite in trentacinque anni di carriera.

Non ci crederete ma anche l'uomo in rovesciata diventato il simbolo delle figurine Panini ha un passato nel Pallone Elastico. Carlo Parola ( 1921-2000 ) 2 volte Campione d'Italia e 10 volte nazionale, torinese nativo di Borgo Vanchiglia, quartiere in cui aveva sede lo Sferisterio Edmondo De Amicis , luogo in cui il famoso calciatore era solito cimentarsi nella pallapugno.

Tramontata l'epoca dei grandi sferisteri il mondo del calcio inizia ad intrecciarsi con quello del tamburello .

In molti a Chioggia (Ve) ricordano l'amore per il tamburello dei fratelli Ballarin , Aldo ( 1922 ) e Dino ( 1925 ) , sfortunati calciatori del Grande Torino deceduti a Superga il 4 Maggio 1949. Si narra che durante i loro ritorni nella città natale  erano soliti  disputare partite sul lungomare insieme ai compaesani.

Alfredo Foni  ( 1991-1985 ) da Udine, difensore Campione del  Mondo nel 1938, discepolo del Pozzo, aveva addirittura inserito il gioco del tamburello nel piano di allenamenti dell'Ambrosiana-Inter, squadra che allenò dal 1952 al 1954 , vincendo due Campionati Nazionali. Consiglio del friulano era di colpire il più possibile la palla al volo, evidentemente per migliorare il colpo d'occhio e la reazione di gambe. Possiamo quindi affermare che praticarono il tamburello tutti i giocatori interisti di allora, compresi i due fuoriclasse calcistici dell'epoca: lo svedese Lennart Skoglund ( 1929-1975 ) e lo zingaro Istvan Nyers ( 1924-2005 ) ... immaginatevi  Bale ed Ibrahimovic con il tamburello in mano ...

Anche tra i fuoriclasse del Torneo del Monferrato qualcuno i piedi sapeva usarli : Marino Marzocchi detto Mara ( 1925-2005 ), campione di tamburello e pelota originario di Castel Goffredo (Mn ), durante il suo soggiorno a Napoli, giocò a calcio con la maglia della Scafatese, serie D.

Giuseppe Frascara ( 1929 ) di Ovada (Al) nella patria natale ben figurò sia nello stadio che nello sferisterio, mentre negli anni '70  Gianni Grillo di Gabiano (Al), dopo aver giocato a tambass in serie A con la maglia gabianese, arrivò a giocare come punta in serie  C con  JuniorCasale e  Savona. Gino Valle di Chiusano (At) giocava con la maglia dell' Asti Ma.co.bi in serie D, alternandosi  al tamburello che lo vide protagonista ai massimi livelli.

Si dice che anche due attiratori di folle degli sferisteri del Basso Piemonte non sfigurassero con le scarpe chiodate: il mitico Aldo Marello ( 1949 ) di Revigliasco (At) , 4 volte Campione Italiano di tamburello, non per niente  dunque  soprannominato dai cronisti il "Maradona del tambass ", e Felice Bertola ( 1944 ) di Gottasecca (Cn), 14 volte Campione italiano di Pallapugno, conosciuto anche come " il Rivera dei Campanili ". 

L'arbitro Sergio Gonella ( 1933 ) nato ad Asti ma originario di Calliano (At), noto per aver arbitrato la finale dei mondiali 1978 , fu aspirante giocatore di tamburello in gioventù sulla piazza callianese. Svestita la giacchetta nera in più di un occassione diede il fischio d'inizio alla finale del Torneo a Muro del Monferrato . Esiste anche un caso di collaborazione sportiva fra società di tamburello e tifoserie del calcio: nei primi anni '90 nacque il Napoli Club Tigliole, con al vertice Franco Quaglia e Nunzio Giuliana.

In questo lungo e spero non troppo noioso elenco non potevano mancare il Trentino e la Romagna. Carlo Odorizzi (1954) di Tuenno (Tn), centrocampista che vanta 309 gettoni in serie B, tamburellista in gioventù e Giovanni Bosi (1969) di Faenza (Ra), una vita da mediano in serie B e C , preceduta da una lunga trafila nel settore giovanile  della Macrelli Faenza , società con la quale nel tamburello ha esordito anche in serie B . Dal 2013 allena la primavera del Palermo, con una piccola parentesi in serie A (5 giorni) dovuta ai continui siluramenti del sig. Zamparini......  

Dal Veneto proviene  Damiano Tommasi (1974) nativo di Negrar (Vr) ma originario di Sant'Anna di Alfaedo, 25 volte nazionale ed attualmente presidente dell' A.I.C.  Figlio di un giocatore di tamburello (Domenico) giocò  a livello giovanile come fondocampista , prima di passare all'Hellas Verona e prendere il volo verso la gloria calcistica. Sempre parlando di veneti nel contesto va menzionato Luciano Zerbini, classe 1960 nativo di Lazise (Vr), mezzovolo nella massima divisione del tamburello per diverse stagioni con la maglia del Salvi San Massimo e discobolo alle olimpiadi di Los Angeles 1984 e Barcellona 1992.

Restando in tema di lanci il pensiero corre a Pino Morino di Nizza Monferrato (At) il primo grande successo arriva nel 1954, quando diventa campione italiano di lancio del disco di seconda categoria. Nel 1955, con la società Ala di Alessandria, è tricolore assoluto nella stessa specialità ed arriva primo al Gran Premio delle regioni, mentre nell’anno successivo si classifica terzo ai Campionati italiani. Si conferma campione regionale di lancio del disco e del martello nel ’55, ’56 e ’57 e partecipa alle Olimpiadi di Melbourne con miti dell’atletica leggera come Parmich, Dordoni, Consolini (legato al tamburello a Costermano), Livore e Tosi. Amico intimo del campione Livio Berruti, del giornalista Franco Piccinelli, dell’editore Pieraldo Vola e dello scrittore Giovanni Arpino, negli Anni ’60 decide di voltare pagina e di dedicarsi al pallone elastico: Augusto Manzo lo vuole come spalla per le sue storiche partire e con Felice Bertola, nel 1975, a 50 anni suonati, porta a casa due titoli italiani di serie B. Ma non sarà il pugno fasciato a fare Pino Morino un campione: chi lo conobbe ricorda soprattutto il suo grande cuore. Un “gigante buono”, è stato definito, uno che negli ultimi anni della sua breve esistenza volle commemorare tutti i giocatori di Pallapugno scomparsi recandosi di persona presso tutti i cimiteri di Langa, Monferrato e dell’Appennino per deporre su ogni tomba una rosa. A carriera ormai chiusa si dedicò con passione all’organizzazione ed alla promozione del “balun”, attraverso corsi e partite dimostrative che riempivano di nostalgia i vecchi tifosi e facevano sognare gli atleti in erba.

All'età di diciassette anni esordiva in serie D il portiere Davide Amoretti, classe 1986, di Torre Paponi-Pietrabruna (Im), ma dopo una stagione nella Sanremese ed una nel Riccione  lasciò il calcio per un problema al menisco. Comincia così la sua carriera nel Pallone Elastico, diventando un battitore molto apprezzato in serie B,   oggi fa la spalla in serie A per la Pro Spigno (Al).  Occupa il ruolo di fisioterapista nelle formazioni giovanili del Torino Calcio invece  Riccardo Rosso, classe 1987 di Alba (Cn) , battitore della Priocchese in serie C1 .

Per rispettare le quote rose non dimentichiamoci la giovanissima Vanessa Schenato, classe 2000, giocatrice di tamburello in forza al Ceresara (Mn) e Nazionale Under 16 di calcio femminile.

Scusandomi se ho dimenticato qualcuno ringrazio per la preziosa collaborazione Mauro Bellero, Giorgio Castellari, Franco Longo e Luigi Musso. 

 

CURIOSITA' (di Luigi Musso)

* Narra la leggenda che il più scudettato di tutti i tempi Renzo Tommasi svolgesse la preparazione atletica con i giocatori dell'Hellas Verona.

* Nicolò Guerreschi in forza al Bardolino il prossimo anno debutterà in serie A col Cavriana dopo i trascorsi giovanili calcistici

Guerreschi tradisce il calcio e a Goito vince con il tamburello

* Il presidentissimo del Castellaro Arturo Danieli amico fraterno del compianto patron del Brescia Gino Corioni ha trascorsi giovanili  come dirigente del Virescit Bergamo

Domenica un minuto di silenzio per Corioni

* Già raccontato della passione per il tamburello indoor a Remanzacco del portiere dell'Udinese Simone Scuffet

Scuffet a 12 anni era una star a tamburello

* Giacomo Barlottini che fu, a detta di molti, uno dei più grandi tamburellisti di ogni tempo, la cui statua troneggia sullo sferisterio di Villafranca di Verona voleva ingaggiarlo l'allora Ambrosiana Inter come portiere ma l'amore per il suo Tamburello era troppo forte

* Trascorsi da calciatore per Josè La Cagnina (ora responsabile degli under 17 Padova calcio)  fresco vice campione d'Italia dopo lo scudetto 2015 di funny tambeach nel doppio misto con Nichetta Celestre

* Roberto Bettega dal buen retiro di Vignale (Al) si concede qualche capatina allo sferisterio Cesare Porro magari in compagnia del patron del Casale calcio e della Monferrina Giuseppino Coppo

* Per par condicio Riccardo Dellavalle e Andrea Petroselli ricordano grandi terzi tempi con Paolino Pulici quando andavano a giocare nello sferisterio milanese di Roncello

* Concludendo a Montemagno con il patron di Paolo, Giulio Griffi manager e direttore sportivo del Golf Club Margara di Fubine (Al) buon calciatore in gioventù

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