Intervista al presidente del Tuenno Fausto Valentini

Da pochi mesi è presidente della Polisportiva Tuenno. Di recente ha avuto modo di organizzare le finali nazionali giovanili. Stiamo parlando del presidente della società Tuenno Fausto Valentini.

Sei presidente della società Tuenno da pochi mesi, quali sono i tuoi obiettivi e quelli del tuo direttivo? Come giudichi il lavoro fatto fino ad oggi se dovessi fare un bilancio?

Da pochi mesi rappresento la Polisportiva C. R. Tuenno in qualità di presidente. Non credevo che ci fosse così tanto da lavorare. Coniugare questo impegno, con altri impegni personali non è sicuramente facile, come per tutti quelli che si legano al mondo del volontariato sportivo e non. Gli obiettivi che mi sono prefissato all’inizio di questa avventura sono quelli di riportare questa società in più attività sportive che una volta erano di questa associazione, come il tennis tavolo e la pallavolo, visto anche che a breve a Tuenno verrà riconsegnata la palestra scolastica interamente ristrutturata, che così potrà dare risposta alle esigenze scolastiche e anche a quelle sportive. Certo il tamburello rimane all’interno della Polisportiva ora l’unico sport attivo, e sul quale ora la società mira a sviluppare un progetto nuovo di rilancio sia per la squadra maggiore sia per il settore giovanile, alla quale dobbiamo sforzarci di contribuire con maggiore impegno. Fare un bilancio di questi mesi di lavoro non è certo facile, tenendo conto che siamo un’associazione di volontariato e quindi dobbiamo fare i conti sia sulla disponibilità di dirigenti e collaboratori e sul fronte delle entrate economiche che sono sempre più esigue vista la congiuntura economica che tocca anche i nostri territori. Quindi un bilancio con luci ed ombre. Dobbiamo sicuramente cercare di migliorare e rendere più vivibile nel limite del possibile la struttura del campo di tamburello di Tovel attraverso alcuni piccoli interventi di manutenzione e piccoli investimenti. Per fare questo dobbiamo avere un rapporto più intenso con il mondo delle Istituzioni locali e con il mondo del credito, nel nostro caso con il nostro sponsor più importante ovvero la Cassa Rurale di Tuenno. Nel settore sportivo cerco anche con delle difficoltà di portare un pensiero di nuove prospettive, trovandomi spesso a scontrarmi con chi non vuole cambiare nulla all’interno sia della società sia nello sport del tamburello, credo che spesso qualcuno sia molto legato più ad interessi personali che collettivi e questo porta a non far crescere una proposta maggiormente interessante nel mondo del tamburello.

Cosa ha significato per te neo presidente organizzare un evento cosi importante come le finali nazionali giovanili?

Organizzare un evento come le Finali Nazionali Giovanili, per la quarta volta di seguito in Val di Non è stato sicuramente importante, e quindi eravamo attraverso alcuni dirigenti riconfermati già consapevoli di quanto si doveva andare ad affrontare a livello organizzativo. Sicuramente l’aspetto più rilevante e gravoso sono le infinite domande e permessi che si devono approntare per dare vita ad una manifestazione di questo tipo, inoltre trovare le strutture per ospitare giocatori e dirigenti e certamente preparare in questa occasione circa 600 pasti al giorno. Sicuramente organizzare una manifestazione simile è sicuramente un orgoglio sia personale e di tutti i dirigenti della Polisportiva, che ti fa conoscere tantissime persone e che ti permette di conoscere ed entrare a contatto con il mondo del tamburello, vedendo con i propri occhi l’entusiasmo che tanti giovani mettono sul campo. Il significato maggiore in questa edizione rimane per me quello di aver collaborato con le altre società vicine, e di avere avuto l’intuizione di portare tutte le squadre impegnate nelle finali nazionali a Segno per la serata di benvenuto, in occasione della partita a ricordo di Alice Magnani, con una cornice di pubblico molto importante e per una serata che fa crescere il tamburello non solo come sport ma anche come impegno per la vita.

Lo scorso fine settimana, si sono visti tanti giovani praticare il tamburello, questo sicuramente è un fatto positivo in chiave futuro, ma cosa si deve fare per far crescere ulteriormente questo sport?  

Crescere è sicuramente un obiettivo per tutti, e questo sport anche se molto antico e quindi con buone radici, lo dovrà fare nei prossimi anni anche a livello giuridico. Infatti credo che uno degli aspetti più importanti per migliorare questo sport sia quello di dare una risposta alla questione dell’appartenenza dei cartellini che ora sono di proprietà dei vari giocatori. Personalmente credo che sia doveroso mettere un vincolo fino ai 24 / 25 anni che i cartellini e quindi i giocatori siano di proprietà delle società, e non come ora, dove vige un sistema caotico e molto personale, perché trovo coretto che una società venga ricompensata per il lavoro svolto nella crescita sportiva di un giocatore, un lavoro che non è solo sui campi di gioco, ma sta anche nel seguire i giocatori in altre attività che spesso vengono ignorate dai più.  Quindi spero che a livello giuridico la federazione possa trovare la soluzione per questo aspetto che io ritengo vitale per le società anche sul fronte economico.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti. Per informazioni o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie leggi la nostra Cookie Policy Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni sui Cookies e su come disabilitarli, potete visitare la nostra pagina di privacy policy.

  Accetto i Cookie da parte di questo sito.