Intervista ad Alessandra De Vincenzi

La direttrice tecnica del Monale commenta i progressi della sua squadra nell'indoor e ricorda con molto affetto Alice Magnani

E’ stata la grande rivelazione della Super Coppa indoor disputata domenica scorsa a Valeggio sul Mincio. Stiamo parlando del Monale maschile. La squadra astigiana di recente aveva dato segnali evidenti di crescita e lo scorso 29 novembre ha conquistato il suo primo titolo nella specialità indoor. Merito del collettivo, ottimamente diretto da Alessandra De Vincenzi. Proprio con la direttrice tecnica del Monale, abbiamo scambiato alcune considerazioni e commentato gli ultimi eventi della specialità indoor.

1. Il Monale già in Coppa Italia, soprattutto contro il Noarna aveva fatto vedere di avere qualità e grinta, ti aspettavi una vittoria contro il Castellaro?

Non penso che in molti avrebbero potuto pronosticare una vittoria contro il Castellaro, pur cambiando formazione, si è dimostrato sempre efficace e competitivo. Tuttavia il nostro percorso, dagli esordi dell’anno scorso ad oggi , è stato in crescendo e questa vittoria lo dimostra.

2. L'inizio di partita non è stato facile. Il Castellaro è sempre stato avanti. Ti aspettavi sul risultato di 9-3 quella rimonta? Arrivati sull'11-10, inoltre i vostri avversari, non hanno fatto più giochi a loro favore. Come giudichi nel complesso la partita della tua squadra?

Non giocavamo bene all’inizio. Non riuscivamo a chiudere i giochi nei momenti fondamentali ed il Castellaro ne ha giustamente approfittato. E’ difficile fare previsioni positive, quando c’è un gap di 6 giochi, soprattutto nell’indoor, dove tutto è più veloce e non si hanno tempi di attesa per costruire un gioco tattico come succede invece nell’open. Però conosco i ragazzi, sono giocatori di assoluto livello, prima o poi, le loro qualità sarebbero emerse. Abbiamo cambiato formazione più volte, poi al rientro di Davide Gozzelino, con Samuel Valle e Vittorio Fracchia già in campo, si è creata la giusta intesa e la voglia di vincere a tutti i costi ha fatto la differenza. Nel complesso è stata una partita sofferta ed ovviamente positiva, dato il risultato.

3. Sei d'accordo se si dice che il Monale non molla mai?

Anche contro il Noarna in Coppa Italia, la squadra era sotto, ma poi ha vinto la gara conquistando un secondo posto che le ha garantito l'accesso alla Super Coppa poi vinta. Credo che il “non mollare mai”, soprattutto quando la posta in palio è alta, sia un pensiero comune a tanti giocatori, non solo per il Monale. Quello che forse, ha fatto la differenza, sia contro il Noarna, sia contro il Castellaro, è stata la voglia di dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che possiamo vincere anche in una specialità, dove siamo ancora dei neofiti.

4. Per la prima volta abbiamo visto in campo un giocatore del Tamburello a Muro, Vittorio Fracchia. Come giudichi la sua prestazione?

Non me ne vogliano gli altri, ma Vittorio in questo momento è “il” giocatore a Muro, atleticamente più preparato, tecnicamente impeccabile. Negli ultimi anni, con la squadra del suo paese, l Asd Grazzano, ha conquistato quasi tutto. In lui coabitano tradizione, per la passione che dimostra in questa disciplina e la modernità di un giocatore che prima di tutto è un Atleta. Inoltre, la sua tenacia mentale nel dare tutto se stesso e trascinare gli altri con determinazione, l’ho vista davvero in pochi giocatori. Prestazione positiva nella partita contro il Castellaro, la sua grinta ha spronato i compagni a dare il tutto per tutto.

5. Ritieni che ci siano ancora margini di miglioramento per la squadra? 

Credo di si. Possiamo migliorare molto, è una strada in salita, ma le premesse sono buone.

6. Come valuti il gruppo?

Il gruppo è eterogeneo, ma ben affiatato. Sono tutti amici che abitualmente si frequentano ed il tamburello è solo uno degli aspetti che condividono. Quest’anno, oltre a Fracchia, si è aggiunto alla squadra anche Luca Marchidan, giovane e promettente giocatore della Società Asd Pieese che ci sta dando grandi soddisfazioni.

7. Dopo questa vittoria, con quale spirito, la squadra si appresta ad affrontare il campionato indoor di A maschile?

Sicuramente ancora più motivati, con la consapevolezza che nessuno ci impone un risultato a tutti i costi ma la voglia di confermare le potenzialità di questa squadra deriva soltanto dalle ambizioni di ciascun giocatore.

8. Ieri all'Università di Verona è stata ricordata Alice Magnani, un atleta che tu hai allenato e con la quale hai condiviso la gioia di vincere un campionato europeo. Qual è il tuo ricordo della giocatrice e della persona di Alice Magnani

Non posso scindere l’Alice persona dall’Alice giocatrice. A mio giudizio lei è e resterà sempre un esempio di forza, coraggio, passione sportiva e bellezza umana. Il mio ricordo è proprio questo, una ragazza piena di vita che amava lo sport che praticava, che ad oggi vive ancora e vivrà sempre nel cuore di chi l’ha conosciuta. Ricordo tutto di lei, quando l’ho conosciuta da piccolina, carnagione chiara, i grandi occhiali ed i capelli corvini, la sua voglia di vincere, la sua determinazione. L’esperienza con la Nazionale al Campionato Europeo, anche per il ricordo di Alice, è scolpita nella mia mente, come una delle più belle esperienze sportive della mia vita.

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