Nel trionfo del leader albese il balòn si scopre televisivo

Fabio Gallina la "voce" della pallapugno (foto di Candido Capra) 

Ci sono almeno due vincitori della Coppa Italia di balòn, sabato sera a Santo Stefano Belbo: ovviamente Bruno Campagno, leader albese che ha concluso un ciclo stagionale finora da incontrastato dominatore; e chi ha commentato la partitissima in diretta streaming, sul sito federale («Lo Sferisterio»). E’ Fabio Gallina, «voce» ufficiale di tutte le dirette. E con lui (oltre alla perfetta organizzazione della società santostefanese) anche Luca Giaccone, che «commenta» di meno, ma dà un apporto fondamentale alla realizzazione di un «format» con mezzi tecnici non eccelsi, ma tale da indurre (per non dire sedurre) un appassionato qualsiasi a stare davanti al telefonino o al pc per tre ore abbondanti, in una sabato sera ancora estivo, «battendo» anche la concorrenza di altre dirette televisive più gettonate (calcio in primis). Campagno ha trionfato con assoluto merito, ma con lui ha vinto anche Vacchetto, che ha perso con la dignità che solo i fuoriclasse possono mostrare e con quella personalità che induce anche il telespettatore non tifoso a pensare che in qualsiasi momento la partita possa svoltare. Gallina (ora che non ci sono più gli Arpino o i Fenoglio a evocare la poesia del balòn) è diventato il vero narratore di questo
sport. Conosce tutto e tutti: professionista documentatissimo che non ha nulla da invidiare a colleghi più celebrati, dal Caressa calcistico, al Meda motociclistico o al Bragagna cantore dell’atletica . E che aggiunge quel tocco di ironica umanità che lo ha fatto diventare un beniamino delle radio locali. Con Gallina, al microfono, diventa ciarliero anche uno come Campagno, altro campione tradizionalmente «silenzioso», alla Balestra. Così si sfata anche il mito (in realtà pregiudizio) che il balòn sia poco televisivo. Poi, certo, lo spettacolo lo fanno sempre loro, i due Rivali. Campagno stavolta più forte e Vacchetto mai domo. Meno pubblico nello sferisterio, anche per effetto dei limiti legati alla pandemia. Ma con tanti appassionati che possono seguire le loro gesta, comodamente, in poltrona. Il balòn tocca spesso le corde della nostalgia dei «bei tempi andati». Ma, rispetto al passato, ha ora una vetrina inedita su cui specchiarsi. E così i campioni, come in un suggestivo effetto ottico, si moltiplicano: ci sono quelli che incantano con le giocate e altri che li raccontano. Ed è bello anche così. —

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