Intervista al neo presidente del Comitato di Trento Franco Panizza

Franco Panizza da poco presidente del Comitato di Trento, tante le perplessità all'inizio, poi ho deciso di accettare, fu il vice presidente della Federazione Andrea Fiorini a contattarmi  

Da circa sei mesi è il presidente del Comitato provinciale di Trento. Stiamo parlando di Franco Panizza, in passato” inquilino” di Palazzo Madama, ma sempre vicino al tamburello. Con lui abbiamo fatto alcune considerazioni sullo stato attuale del tamburello trentino.

Quando e come è nata la tua decisione di candidarti alla guida del Comitato di Trento?

Da sempre seguo lo sport del tamburello e frequento tutte le società trentine oltre ad avere avuto sempre un ottimo rapporto con i vertici nazionali e con tutti i presidente del comitato di Trento che si sono succeduti nel tempo. Lo scorso autunno in prossimità della scadenza del mandato di Monica Morandini che dopo dieci anni di apprezzato impegno aveva deciso di lasciare mi ha avvicinato il vice presidente nazionale Andrea Fiorini che a nome del comitato uscente mi ha chiesto la disponibilità a candidarmi. Confesso che ci ho pensato a lungo perchè so di essere già impegnato e di avere altri incarichi importanti . Però dopo aver incontrato i componenti del Comitato e aver riscontrato la presenza di un gruppo particolarmente affiatato e molto operativo oltre che appassionato e competente ho pensato che il mio contributo poteva essere utile e che anche nel ridotto tempo disponibile la mia esperienza le mie relazioni potevano aiutare il mondo della palla tamburello a crescere e soprattutto a farsi conoscere e apprezzare maggiormente. La mia convinzione è poi cresciuta nel momento in cui ho potuto constatare che la mia candidatura era voluta e sostenuta dall'intero comitato e da tutte le società

Un bilancio sui tuoi primi 5 mesi, quali le maggiori difficoltà e quali le cose che ti hanno soddisfatto maggiormente?

I primi mesi non sono stati dei più facili perchè abbiamo dovuto convivere con una pandemia pericolosa e con un clima di grande incertezza che rendeva tutto più problematico e negava alle partite il calore e l'entusiasmo del pubblico. Ciò nonostante le società hanno resistito ed hanno dimostrato tutta la loro caparbietà nel portare avanti pur con tutte le limitazioni imposte l'attività sportiva in particolare fra i più giovani. Una volta in più ho potuto constatare quanto le società trentine fossero solide quanto i dirigenti e gli allenatori fossero motivati e responsabili, quanto gli atleti e le atlete avessero conservato la passione e l'entusiasmo per il nostro sport.

Un tuo giudizio sullo stato di salute del tamburello trentino giovanile e sul fatto che molti giocatori trentini giocano nelle squadre più forti dei massimi campionati

In tutte le manifestazioni nazionali che si sono svolte in Trentino e fuori dal nostro territorio le formazioni trentine sono state sempre protagoniste. Davvero tanti e prestigiosi i risultati ottenuti a partire dai primissimi posti ottenuti negli juniores e giovanissimi maschili e femminili e negli allievi maschili. In tutto cinque titoli su sei. Il fatto che molti giocatori trentini giochino nelle squadre più forti non può che renderci orgogliosi.

Per il Comitato di Trento agosto sarà un mese con moto lavoro, Coppa Italia, Coppa Europa, finali giovanili, questi eventi si svolgeranno tutti in provincia di Trento. Fino ad oggi, come procede l'organizzazione?

Come già detto il Trentino nello sport del tamburello riveste un ruolo determinante tanto che a livello nazionale su cinque membri del Consiglio di presidenza, il Trentino ne ha tre, il vice presidente vicario e il rappresentante dei tecnici e degli atleti. Il Trentino si conferma una punta di eccellenza anche per la sua capacità organizzativa oltre che per la sua ospitalità. Il mese di agosto ci vedrà protagonisti a livello nazionale ed europeo con una serie di competizioni molto prestigiose che ci costringeranno ad adottare tutte le precauzioni del caso e i protocollo anti Covid 19, ma che ci daranno anche la possibilità di dimostrare una volta in più l'efficienza e la serietà della nostra organizzazione e il generale apprezzamento di cui godiamo fra il pubblico e da parte delle istituzioni che ci sostengono

Quest'anno ripartire non era facile. Aver ripreso l'attività dopo un anno di stop cosa vuol dire per te?

In realtà l'attività del tamburello non si è mai fermata perchè il nostro non è uno sport di contatto. Abbiamo però vissuto tutti i problemi legati alla pandemia ai controlli per il Covid, all'utilizzo dei tamponi al cotrollo degli spettatori e cosi via. Abbiamo sempre cercato di rispettare i protocolli e le precauzioni e le regole tanto che nessun campo di tamburello ha provocato l'insorgere di focolai del virus. Le società sono solide, attrezzate e hanno retto molto bene, in alcuni casi sono riuscite anche ad aumentare il numero dei giovani sportivi. Adesso dobbiamo confrontarci con le difficoltà legate alla necessità del green pass e di presidiare l'accesso ai campi. Non sarà un compito facile, ma anche questa volta faremo di tutto per essere all'altezza della situazione 

In passato il Comitato di Trento ha anche organizzato il mondiale indoor di tamburello disputato a Rovereto, che manifestazione è stata secondo te?

Il mondiale di Rovereto è stata una manifestazione particolarmente riuscita che ha coinvolto ben dieci nazioni e che ci ha dato grandi soddisfazioni visto che l'Italia è salita sul podio sia nel maschile sia nel femminile.

Il tamburello è uno sport non conosciuto ovunque, cosa si deve fare secondo te per renderlo più noto e per coinvolgere i giovani?

Il tamburello è uno sport popolare che fa parte della tradizione trentina più autentica. Ho trovato istituzioni attente sia a livello comunale che provinciale e questo è di buon auspicio. Forse perchè non è diffuso in tutta Italia e men che meno in Europa non riesce però ad avere il giusto risalto a livello mediatico. Dobbiamo da una parte mettere in campo ogni sforzo per coinvolgere sempre di più i giovani e le istituzioni scolastiche, perchè è uno sport sano facilmente praticabile e accessibile a tutti. In Trentino abbiamo dei campi ben attrezzati che facilitano la pratica sportiva. Accanto a questo io per primo mi sto impegnando con il Comitato e la Fipt perchè al tamburello sia dato maggior spazio e riservata più attenzione sui mezzi di comunicazione e per l'organizzazione di nuovi eventi in grado di attirare il pubblico che finora non ha avuto la possibilità di apprezzare questa disciplina. Quest'estate avevamo in mente una partita spettacolo in piazza Fiera a Trento, ma siamo stati costretti a rinviarla per le difficoltà di rispettare le regole sanitarie

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