Campagno è a un bivio. Esonerato da Canale ora può scegliere Alba

Bruno Campagno ha conquistato tre scudetti ed una Superlega (foto di Candido Capra)
Pallapugno: le novità sul futuro del campione e dei suoi compagni
Nei giorni burrascosi che alla Canalese avevano portato all'esonero di Bruno Campagno (tre scudetti nella pallapugno) e dei compagni di squadra, aveva fatto rumore il silenzio del notaio Vincenzo Toppino che dell'atleta di San Pietro del Gallo è sempre stato il più «acceso» sostenitore. L'aveva scoperto giovanissimo a San Biagio Mondovì e, pur di averlo, aveva ingaggiato a Canale, nel 2009, tutta la squadra, allenatore compreso. Quando Bruno vinse il primo scudetto il notaio in tribuna aveva dichiarato euforico: «Campagno rimarrà con noi per altri 10 anni». Le promesse sono state mantenute, ma allo scoccare dell'undicesima è arrivato, a sorpresa, l'allontanamento. «Io non avrei esonerato Bruno - ha detto il notaio Toppino - al quale sono legato e che considero un po' una mia creatura. Però il direttivo, ad eccezione del presidente Perosino, con il quale sono sempre stato in sintonia, ha deciso diversamente e non posso che prenderne atto» Il notaio (tutti lo conoscono e gli si rivolgono semplicemente con il titolo professionale) ha poi voluto sdrammatizzare la situazione. «Campagno e gli altri non avranno difficoltà all'ingaggio. C'è la possibilità di giocare ad Alba, una buona soluzione. Io ho già fatto molto per la pallapugno (in particolare per l'acquisto del Mermet, ndr) ma se Campagno venisse ad Alba sono disposto a dare ancora il mio contributo pur di veder giocare nel tempio del balon un campione simile».
Domenico Raimondo, allenatore di Campagno, ma soprattutto nipote di Romualdo Isnardi che del Mermet è stato a lungo il gestore e l'«anima», ha detto: «Alba ha chiesto il ripescaggio in A. Se ce lo concederanno inizieremo i lavori di adeguamento e rinforzeremo l'organico societario. Il nome di Campagno è il primo della lista. Se avremo anche il sostegno del notaio, le cose saranno più facili. Alba tornerebbe nel posto che le compete». Campagno non si sbilancia, ma, «sotto sotto», la scelta sembra fatta: «Non è ancora successo niente. Ci sono stati contatti soprattutto con le società di Spigno e S. Stefano Belbo, ma nulla di concreto. Trovare un ingaggio non è facile, perché noi (il centrale Corino, i terzini Bolla e Vincenti) vogliamo rimanere insieme. Poi c'è Alba, una sede che ci piacerebbe e dove andremmo volentieri. Dipendiamo dal ripescaggio. Certo la presenza del notaio è una garanzia in più». 

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