"Pedalo su e giù per le colline. E per ogni emozione c'è un clic"

PIER GIUSEPPE BOLLO Partita da Mombello Monferrato la mostra del fotografo-ciclista. Prossime tappe Moncalvo, Cella Monte e Casale

«Il Monferrato è un luogo unico: io lo percorro in bicicletta da anni e ne fotografo i paesaggi al mutare delle stagioni. Ogni curva delle colline ha il suo fascino». Pier Giuseppe Bollo trasporta questo mondo incantevole nelle sue fotografie, che regalano uno spaccato su un territorio in continua evoluzione. Bollo, 75 anni, vive a Casale da decenni ma è originario della Valle Cerrina. Proprio a Mombello, nella chiesa di San Martino, in piazza Melvin Jones, ha inaugurato lo scorso weekend, la mostra fotografica itinerante «Carpe Diem-Paesaggi del Monferrato Patrimonio Unesco", organizzata da Monferrato Tourist, il club di scopo del Lions Club Valcerrina aperto da poco.
E cogliere l'attimo è il talento di Bollo, che ha imparato a fotografare fin da bambino. «Avrò avuto sì e no dodici anni – ricorda – e andavo già a stampare le mie prime fotografie in formato 6 per 4 dal tabaccaio di Madonnina di Crea, dove vivevo allora con la mia famiglia. Ma ho imparato davvero a scattare grazie a una zia canadese che mi regalò una fotocamera a soffietto Zeiss, con l'obiettivo al quarzo. Lì è nata una passione che mi accompagna tuttora e che nel tempo ho declinato in tanti modi, dedicandomi non soltanto ai paesaggi ma anche alle fotografie di sport, come nel caso del tamburello che amo molto, e alla macrofotografia».
Nella sua vita professionale Bollo ha lavorato prima come progettista di macchine da stampa e poi, con l'ingresso alla Iarp a fine Anni Ottanta, come responsabile della parte di serigrafia dei frigoriferi.
«Mi reputo un uomo fortunato, perché ho avuto un lavoro che amavo e un hobby che mi appassiona altrettanto. E sono riuscito a riversare nella fotografia anche le mie competenze tecniche. Grazie a queste ho progettato i grandi pannelli retroilluminati da 150 per 80 centimetri sui quali le mie foto acquistano un forte impatto visivo e diventano ancora più coinvolgenti per chi le guarda. In mostra ne vedrete nove. Da un lato mi piace percorrere il territorio, quasi da stakanovista, per cogliere la mutevolezza e l'unicità dei paesaggi, dall'altro c'è la parte più progettuale, in costante evoluzione, dove sfrutto al massimo le tecnologie moderne».
In sella alla sua bici, macinando chilometri, Pier Giuseppe ha costruito anno dopo anno un bagaglio di immagini straordinario.
«Come lo è il Monferrato, che io, figlio di contadini, conosco a 360 gradi». E mette la sua capacità di osservare al servizio della macchina fotografica: «A volte – osserva – mi capita di mostrare i miei scatti al proprietario della tal vigna o del tal terreno che ho ritratto. Ed è curioso perché quasi stentano a credere che si tratti dei luoghi che vivono e vedono abitualmente».
Tra i luoghi che il fotografo e cicloamatore ama di più, c'è il belvedere di Cantavenna di Gabiano: «In un colpo d'occhio si abbracciano la collina e la pianura con le risaie che s'incontrano nelle acque del Po».La mostra presenta, oltre ai nove pannelli, una selezione di circa 25 fotografie e sarà visitabile sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ingresso gratuito. E dopo Mombello, l'esposizione farà tappa a Moncalvo, Cella Monte e Casale. 

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