"Non ho condiviso lo stop del balon. Si potevano percorrere altre strade"

MASSIMO VACCHETTO Il campione tricolore si è allenato a Castagnole Lanze

Massimo Vacchetto è tornato in campo. Pur se in allenamento ma dopo 120 giorni di lontananza dallo sferisterio. E' accaduto venerdì sera lal «Gianuzzi» di Castagnole per il battitore campione d'Italia che lo scudetto non può difendere in una stagione in cui la pallapugno non vedrà alcuna competizione federale.
Mai così tanto tempo lontano dal campo?
«Mai dopo i sei anni. Anche nella sosta inverale, mai un digiuno così lungo. Quest'anno addirittura i primi colpi già ad inizio febbraio. Poche settimane dopo lo stop e ora finalmente la ripresa nel mio caso rallentata da problematiche legate al tesseramento. Ecco perché i miei compagni si erano già allenati ma non io».
Solo sedute sul campo di casa.
«E' l'unica possibile sede. Ma è già importante liberare il braccio e ritrovare i compagni dal vivo».
E per ora si gioca solo per l'amore del balon.
«E per mantenere la condizione atletica.Pur avendo interrotto la preparazione professionale, proseguo autonomamente. E' indispensabile essere nella miglior condizione per ripartire».
Quando e come?
«Impossibile dirlo. E' certo che in assenza di attività federale ogni speranza è riposta in manifestazioni alternative che tengano vivo l'interesse di protagonisti e appassionati. Si parla di una Superlega a cui dar vita, compatibilmente ad aspetti sanitari, tra le quadrette più rappresentative vista la difficoltà anche tempistica di coinvolgere tutte le squadre iscritte alla serie A. Importante sarà che le gare si possano disputare alla presenza del pubblico, sempre in sicurezza».
Uno stop pesante sotto ogni aspetto.
«C'è la carriera, con ambizioni personali che si sono scontrate con la realtà di una pandemia. C'è l'asptto economico che coinvolge giocatori e società. Ma voglio guardare in positivo che anche questa esperienza fa bagaglio in una carriera che spero possa riservare ancora diverse stagioni. Lontano dalla pallapugno mi sono maggiormente dedicato nell'azienda informatica di famiglia».
Vacchetto avrebbe scelto diversamente ?
«Opinione comune a quella espressa dai rappresentanti degli atleti in consiglio. Lo rispetto ma non ho condiviso lo stop federale. Erano state avanzate proposte alternative come il gioco al cordino che avrebbe ridotto il contatto. Si è deciso di non considerarle. Considerazioni che restano tali ed al massimo aggiungono un filo di rammarico alla delusione di non poter praticare lo sport che si ama».
Piena sintonia con la società di Castagnole
«Rapporto diretto e schietto con presidente e dirigenza. So bene che le difficoltà economiche sono per entrambi e viviamo questa annata in una sorta di lungo stand by ».

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