Morfeo Bazzanti
Salpata dall’Italia con belle speranze, con sogni di gloria e di …cassetta, la compagnia di giocatori di pallone col bracciale non avrebbe mai immaginato una stagione sfortunata e fallimentare come quella iniziata il 6 giugno 1877 a New York.
Ingaggiati da Cesare Orsini, un italiano residente nella grande mela, i giocatori, diretti da Antonio Maestrelli, un campionissimo della metà del secolo, rimasero delusi, fin dalla prima uscita sul campo di gioco realizzato tra la 16esima Strada, l’incrocio della Quarta e Madison Avenue, dall’ indifferenza degli americani per il pallone. Disinteresse che, purtroppo, si manifestò nelle settimane successive con un numero di spettatori presenti costantemente modesto. In verità, qualche incontro aveva richiamato un discreto pubblico, ma composto prevalentemente dai cosiddetti “portoghesi” che, invece di entrare nel recinto del campo di gioco e pagare il biglietto d’ingresso, assistevano al gioco affacciati alle finestre o seduti sui muretti delle abitazioni. I paganti erano, generalmente, gli immigrati italiani residenti nella città. Tant’è che il programma delle partite era stato ridimensionato e lo sconforto aveva ben presto colpito tutti giocatori che si erano visti, anche, ridurre il rimborso giornaliero stabilito, per cui non aspiravano ad altro se non di poter rientrare in Italia prima possibile. Cosa tutt’altro che facile non avendo l’impresario i fondi sufficienti per pagare il viaggio di ritorno.
Per aiutare la compagnia, si pensò quindi di organizzare uno spettacolo di beneficenza consistente in una partita “sui generis”: quattro giocatori, Morfeo Bazzanti, Amedeo Baroni e fratelli Maestrelli, Egidio e Damaso, “armati” di tamburello avrebbero sfidato altrettanti campioni di racchetta (tennis), i fratelli Mac Quade e i fratelli Casey.
Il giorno della sfida, il 20 luglio, piovve e, pertanto, fu concordato di rinviarla al 23 dello stesso mese. Quel giorno, poco prima dell’atteso confronto, un’altra tegola cadde sulla testa degli sfortunati organizzatori: un telegramma di B. Mc Quade li informava che, causa malattia, non avrebbe partecipato alla sfida e di conseguenza anche gli altri racchettari. Grazie al cielo, “per non deludere i presenti, James Keating, il campione di racchetta inglese” e John Lenihan, un noto amatore della racchetta newyorchese, accettarono di misurarsi contro Bazzanti ed Egidio Maestrelli.
Il quotidiano The New York Times così commentò la singolare sfida il giorno seguente (ringrazio la signora Stella Scotella per la traduzione, nda):
“Lo strumento [tamburello] usato dagli italiani essendo molto elastico, ha permesso loro di lanciare la palla più lontano rispetto ai loro avversari, avendo di conseguenza un certo vantaggio durante la partita. Due riprese da 7 punti ciascuno sono stati giocati, ed entrambi vinti dai giocatori di pallone. Il punteggio nel primo gioco è stato di 4 a 3, e nel secondo di 5 a 2. Una volta finita la partita Linihan e Keating hanno fatto un po’ di pratica con il tamburello contro i loro avversari”.
Per la cronaca, l’avventura americana di alcuni componenti della compagnia di pallone continuò, nonostante tutto, fino all’ottobre prova ne sia che il 12 di quel mese, in occasione dell’anniversario della scoperta dell’America, i soci del Club del Pallone Italiano di New York elessero il giocatore Amedeo Baroni presidente onorario del loro Club.
Amedeo Baroni