"È giusto sperimentare. Alla pallapugno serve una maggior velocità"

BRUNO CAMPAGNO istruttore alla palestra BASE 190 di Canale (Cn)

ai tempi del coronavirus il tre volte campione d'Italia si allena da casa

Se la «reclusione» casalinga finirà, anche le attività sportive potranno riprendere con particolari cautele. La stagione della pallapugno doveva iniziare a Pasqua. Adesso si pensa a una nuova partenza. Bruno Campagno, tre volte campione d'Italia, è il rappresentante dei giocatori nel Consiglio federale.

«I rapporti con chi decide sono abbastanza frequenti - ha detto Campagno - e tutti i giocatori sono disponibili a fare qualunque cosa pur di poter iniziare. Dobbiamo attendere le decisioni del Governo, poi ci adegueremo. La mia speranza è che si possa partire a giugno. Si dovranno adottare cambiamenti alla formula, accorciando magari le partite agli 8 o 9 giochi, incrementando i turni infrasettimanali per finire entro la prima settimana di novembre. E occorrerebbe modificare i cambi di campo e le cacce per rendere lo sport più televisivo, più rapido e più accattivante per i giovani. Le modifiche sperimentate finora non sono state molto efficaci. Penso alla musica nei cambi di campo: dov'è stata adottata il pubblico più anziano non ha gradito molto ». La situazione difficile potrebbe però diventare un'opportunità. «Questo è l'anno zero, è l'ora delle modifiche di cui si parla da sempre. Possiamo cambiare senza troppa paura di sbagliare».

Un capitolo delicato riguarda il pubblico. «Partite a porte chiuse non avrebbero senso, meglio sospendere tutto. Però se le distanze di sicurezza verranno rispettate i tifosi potrebbero essere sulle tribune. Da rivedere l'uso degli spogliatoi; contatti fra giocatori da evitare. Ci vorrà molta cautela». Discorso delicato anche sugli sponsor. «La crisi economica si farà sentire, le società proporranno ai giocatori la riduzione degli ingaggi. Non ho ancora sentito squadre che vogliano rinunciare, ma non escludo qualche defezione». 

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