Lutto nel tamburello cinagliese: è mancato Guglielmo Cavallero

LUTTO NEL TAMBURELLO CINAGLIESE: E’ MANCATO GUGLIELMO CAVALLERO

STORICO ALLENATORE/DIRIGENTE CHE PORTO’ IL CINAGLIO ALLA PRIMA PROMOZIONE IN SERIE B NEL 1974

La Società di Tamburello, e tutto il Paese di Cinaglio, piange oggi la perdita di Guglielmo Cavallero, a pochi giorni dalla morte dell’amata Moglie Felicina! Genitori di Walter apprezzato Giocatore, che arrivò a calcare i campi della serie B e Zii di Sandro Ferrero, potente mancino che militò sia in seria A, che nel Torneo del Muro.

Viene ricordato proprio nella prima fase di vita della Società del Cinaglio, cioè quella susseguente alla costruzione del Campo, nel lontano 1967.

Con il Cav. Tardito nelle vesti di Presidente, Guglielmo si prodigò energicamente, e con massimo impegno nelle doppie vesti di Allenatore/Dirigente realizzando così la prima storica promozione in serie B del Cinaglio, nel 1974, formazione in cui militò Pinot Ferrero, Calosso, Parena, Garoppo e Walter, figlio di Guglielmo.

Erano gli anni del Cinaglio “Mafer”, dove arrivarono poi altri giovani promettenti come Paolo Quilico ed Aristide Cassullo, casacca che segnò anche il debutto di Sandro Ferrero, e la domenica pomeriggio era l’imperdibile ed atteso momento per andare alla partita a vedere il MAFER.

 “Ricordo che noi Bambini di allora, correvamo per primi al campo, per poter fare il segnapunti, tirare le corde a bordo campo, alzare le bandiere tricolori ai pennoni e fare i racchetta palle, con alla fine il premio di poter provare un tamburello di pelle ed avere in dono il “sospirato stik (ghiacciolo), sempre pronti a correre a metà campo quando Cortese Gundin dal microfono diceva “Acqua per i Giocatori e vino per lo Speaker” – dice Beppe Fracchia

In quegli anni esisteva già una squadra giovanile, ma Guglielmo, vedendo l’entusiasmo e la voglia dei più piccoli, acquistò, a proprie spese, i tamburelli in pelle da 26” per far partire la categoria Pulcini!

“Ricordo sempre Guglielmo con stima e affetto, era una Gran Persona che ha saputo lasciare a Noi piccoli, negli anni ’70, una testimonianza di intraprendenza e socialità” scrive Enrico “Chicco” Viotti, a cui crediamo abbia passato in maniera profonda questo insegnamento, vedendo ciò che ha fatto e che continua a fare per il Tamburello cinagliese!

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