"La nuova formula può togliere interesse alla prima fase di A"

FEDERICO RAVIOLA Commento sulle decisioni nella pallapugno.

Federico Raviola nel 2018 è stato più forte della diarchia Vacchetto-Campagno vincendo il titolo

Dopo Massimo Vacchetto e Bruno Campagno tocca a Federico Raviola pronunciarsi sulla nuova formula della pallapugno. Il cuneese appartiene all'èlite del balon ed è uno dei componenti la triade che, con ogni probabilità, si contenderà la scudetto nel 2020. È l'unico atleta che sia riuscito a interrompere la diarchia Vacchetto-Campagno e a cucirsi sul petto lo scudetto 2018.

Secondo lei era proprio necessario cambiare la Formula Bresciano?
«Difficile dirlo; mancano i confronti. Adesso proviamo questa, poi potremo stabilire qual è la migliore».
Voi giocatori siete stati consultati?
«Non mi risulta, tant'è vero che Campagno, nostro rappresentante in Consiglio federale, ha votato contro, chiedendo un maggiore approfondimento. Anche le società mi sembra che non fossero molto contente. Sicuramente è mancata un'informazione preventiva; abbiamo saputo dei cambiamenti a cose fatte dai comunicati stampa della Federazione».
Gli aspetti innovativi del nuovo regolamento?
«La novità maggiore è l'azzeramento dei punti tra prima e seconda fase. Il nuovo sistema rimette in gioco tutti e anche chi si fosse infortunato nella prima parte della stagione potrà rientrare in gioco e lottare per la conquista dello scudetto».
Gli aspetti negativi?
«La prima fase perde interesse, perché i risultati contano meno. È possibile che chi è già qualificato rallenti un po' e non si impegni molto, a scapito dello spettacolo».
La finale al meglio delle 5 gare, adottata nel campionato appena concluso, è stato un esperimento positivo?
«Non so valutare, non avendola disputata. Giocando cinque partite c'è il rischio di andare troppo avanti nella stagione fredda. Poi è importante che questi incontri non perdano interesse com'è accaduto, per esempio, nella seconda finale Campagno-Vacchetto ad Alba. Non era decisiva e c'era poca gente. Eviterei anche di giocare in campo neutro. Occorre rimanere negli sferisteri delle finaliste».
Basta cambiare la formula per modificare la gerarchia delle squadre in campo?
«No. I più forti rimangono tali con qualsiasi formula».
Nel campionato prossimo la conquista dello scudetto sarà ancora un affare a tre?
«A due (Vacchetto e Campagno) sicuramente; poi ci sono altri come Gatto e Paolo Vacchetto in grado di inserirsi. Noi di Cuneo cercheremo di migliorarci».
Dopo la conquista dello scudetto nel 2018 la sua squadra era stata penalizzata secondo una consuetudine discutibile, ma sempre adottata nel mondo del balon. Come sarà la sua prossima formazione?
«Giocherò con Curetti, Rinaldi e Re. Sono felicissimo di questi compagni: penso che faremo bene.
Due idee per rivitalizzare la pallapugno?
«Sarebbe fondamentale avere una struttura coperta per poter giocare anche d'inverno. Poi occorrerebbe abbreviare la durata delle partite e creare nello stesso tempo qualcosa per riempire i troppi tempi morti tipo musica, colori, scenografie. Rendere il tutto più dinamico e spettacolare». 

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