Oggi Vacchetto ha il match-point scudetto. Ma Campagno è pronto a guastargli la festa

La Torfit Canalese di Bruno Campagno non si arrende

Massimo Vacchetto (Araldica Castagnole) gioca oggi il match-point per la conquista dello scudetto della pallapugno. Tenterà di impedirglielo Bruno Campagno (Torfit Canalese) il quale però si trova in una situazione molto delicata avendo perso per 11-6 e 11-7 i primi due incontri di finale (si gioca al meglio delle cinque partite). 
L'ennesimo capitolo della sfida infinita tra i due andrà in scena nello sferisterio «Francesco Capello» di Cuneo. Oggi la finale si può concludere se Vacchetto aggiungerà un'altra «perla» alla sua collezione. Per lui sarebbe il quinto scudetto: nell'albo d'oro abbandonerebbe la folta compagnia in cui si trova ora (Fuseri, Ricca, Aicardi, Sciorella, Corino, Danna) e salirebbe da solo a quota cinque a un passo da Balestra e Berruti. Davanti rimarrebbero solo Manzo (8) e Bertola (12) raggiungere i quali è un obiettivo che l'ambizioso campione non si preclude.
Campagno, cosciente della difficoltà del compito, cercherà di fermarlo per prolungare la finale almeno di un altro incontro. 
«Non vorrei che la mia stagione finisse a Cuneo - ha detto - farò di tutto per poter continuare a lottare. Sicuramente uscirò dal campo dopo aver dato il massimo. Non voglio avere rimpianti». 
Vacchetto, favorito dal pronostico, quasi «predestinato» alla vitttoria, ha detto: «Il nostro obiettivo fin dall'inizio era quello di vincere in tre incontri. Poi il campo dirà se avevamo ragione. Non sarà facile, ma vogliamo farcela. Importante è non lasciarli scappare all'inizio, ma tenerli sempre a tiro per poi piazzare il "rush" finale com'è accaduto nelle prime due partite». Il «mago» Max, quello che aveva azzeccato il risultato di gara 1, stavolta come in gara 2 non si pronuncia: «Nessun pronostico; scriverò il risultato su un biglietto che apriremo dopo la partita». Se ci azzeccasse di nuovo, la carriera di «mago» sarebbe spianata. 
In settimana i due si sono allenati intensamente, soprattutto in palestra, perché la pioggia ha condizionato la preparazione all'aperto. A Cuneo, un campo sul quale sono stati assegnati tanti scudetti, ultimo quello dell'anno scorso vinto da Raviola su Dutto nella prima finale sotto la pioggia nella storia del balon, sport asciutto per eccellenza, ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, a meno che non si ripeta il semi «flop» di Alba in gara 2, con ampi spazi vuoti sulle tribune. I cancelli saranno aperti con largo anticipo. 
Da Castagnole Lanze (piazza Giovannone) partirà alle 12 un pullman di tifosi astigiani. La Federazione italiana pallapugno sarà presente con i vertici pronti a premiare subito Vacchetto, ma prontissimi a rimettere i trofei nelle custodie se a vincere fosse Campagno: regalerebbe a se stesso una speranza e al pubblico la possibilità di vivere almeno un altro incontro di altissimo livello.

Per Max Vacchetto e l'Araldica a Cuneo è il giorno della verità

Terzo incontro di finale contro Campagno: se vince è campione d'Italia

(di Maurizio Sala) 

Dalla Subalcuneo scudettata allo scudetto della pallapugno che potrebbe essere assegnato nel pomeriggio proprio a Cuneo. Match-ball per Massimo Vacchetto e l'Araldica Castagnole che oggi, forte di due successi, mettendo a segno il terzo conquisterebbe il tricolore 2019 della serie A Banca d'Alba Moscone. E da Castagnole partirà anche un pullman di tifosi alla volta di Cuneo organizzato dalla società con ritrovo alle 12. Nessun rito scaramantico nella formazione astigiana ma una settimana di lavoro ed allenamenti, che sono stati solo in parte compromessi dal maltempo. Altrettanto si è fatto nelle fila della Torfit Langhe e Roero Canalese dove capitan Bruno Campagno è consapevole che ha un solo risultato utile per poter ancora cullare il sogno chiamato scudetto. Per entrambe le quadrette doppio allenamento nell'impianto della Granda dove oggi cancelli si apriranno dalle 11,30 e poi fischio d'inizio alle 14,30. Direzione di gara affidata a Salvatore Nasca, Ivan Montanaro e Mauro Unnia sullo sferisterio di Cuneo il cui pubblico di casa quest'anno ha visto il Tricolore indossato dalle divise della propria formazione ed ora destinato a passare su quelle astigiane o langarole. Nella finale sulla distanza dei cinque incontri finora il vincitore è sempre stato lo stesso e risponde al nome di Massimo Vacchetto che alla guida dell'Araldica Castagnole ha lasciato sei games in gara uno al «Gianuzzi», uno in più sette giorni fa nel ritorno al «Mermet» di Alba. «Entrambi incontri combattuti, lottando alla pari eppure il punteggio alla fine ci è sempre stato avverso. Forse questione di dettagli e tenuta tant'è che l'equilibrio del campo non c'è stato nel tabellone ed ora sono all'ultima chiamata, trovandomi sotto 2-0» ammette Bruno Campagno. Predicano serenità nelle fila castagnolesi sia il presidente Mario Sobrino che il direttore tecnico Gianni Rigo. Quest'ultimo interviene: «non ansia e neppure rilassatezza ho visto la squadra determinata a chiudere la serie». Sulla panchina canalese la replica del "collega" Roberto Corino: «nessuna tensione in fondo se fosse stato come nelle stagioni passate, saremmo già a casa. E allora ce la giocheremo, anche se servirà maggiore cattiveria sulle cacce decisive per il match». Non è previsto alcun cambio nei due schieramenti con Araldica Castagnole che ha Giorgio Vacchetto quale secondo di coach Rigo, si affiderà sempre a Max Vacchetto, Emmanuele Giordano, Enrico Rinaldi ed Emanuele Prandi. Di contro la Torfit Langhe e Roero Canalese, con Gianpiero Porro ad affiancare Corino sulla panchina, accanto a Bruno Campagno vedrà Davide Amoretti, Stefano Boffa e Yehia El Kara. —

 

 

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