Passaggio di consegne?
Contro Massimo Vacchetto nessuno è mai veramente favorito: perchè tutti sanno quanto sia cristallina la classe del quattro volte Tricolore, leader dell'Araldica (sponda Castagnole Lanze). Ma, per una sera (e forse anche di più), è bello immaginare che i ruoli si possano invertire nella sfida lanciata dal rampante «fratellino» Paolo (capitano dell'altra Araldica, sponda Spigno) e fresco reduce dall'inaspettato trionfo in Coppa Italia, contro l'altro gigante (non solo fisicamente) del balòn, il tre volte scudettato Bruno Campagno. Il successo nella bella sera di Caraglio (11-9) potrebbe finalmente proiettare il più giovane dei Vacchetto in quella dimensione di campione che non solo lui, ma molti appassionati,si attendevano. Paolo, più giovane di tre anni (classe 1993 il primo, 1996 il secondo) di Massimo, ha messo in mostra in queste ultime stagioni doti fisiche esuberanti, forse persin superiori a quelle del più celebrato Max, ma finora aveva evidenziato limiti tecnico-caratteriali che ne avevano condizionato il rendimento nei momenti che contano, giustificate anche dall'ancora giovane età. Del resto, la scena (con la sola eccezione di Raviola nella scorsa stagione) è stata dominata negli ultimi anni, in parti quasi uguali, da un Campagno (ormai nei pieno della maturità agonistica) e dal fratello, il più giovane vincitore di sempre di uno scudetto, a testimonianza di un talento fuori del comune. Ora Paolo dovrà dimostrare di sapersi ripetere anche nelle finali scudetto: solo così potrà sedersi stabilmente tavolo dei «grandi» .