Intervista a Lorenzo Gasperetti del Medole

Da anni è protagonista sui campi di gioco della serie A. Giocatore di grande affidabilità, trentino di Tuenno. Negli ultimi anni ha vestito le maglie di Guidizzolo, Castellaro. In questa stagione milita nel Medole. Stiamo parlando di Lorenzo Gasperetti. 

Con il fondocampista trentino abbiamo scambiato alcune considerazioni. 

Come giudichi il Medole, la tua nuova squadra?

Anzitutto voglio precisare che la scelta di Medole è stata fatta perchè ero sicuro di trovare un bel gruppo. Non mi sono assolutamente sbagliato. L'avvio, analizzando i risultati non è stato dei migliori, ma siamo un bel gruppo e nello spogliatoio c'è grande serenità. Questo è importante per fare bene. Sono convinto che arriveranno presto anche i risultati.  

Quali sono le ambizioni del Medole in questa stagione?

Le ambizioni passano dai risultati e non sempre rispecchiano i valori tecnici. Questo sicuramente è successo al Medole in queste prime giornate di campionato. Io sono molto fiducioso sulla forza e sulle potenzialità di questa squadra e penso che possiamo arrivare quarti o quinti. 

Negli ultimi anni si è assistito ad un duello Cavaion – Castellaro. A tuo giudizio qual'è la più forte? 

 Spero che Castellaro e Cavaion possano disputare un campionato a pari punti fino allo scontro diretto. Secondo me il Castellaro non ha punti deboli. Il Cavaion come squadra base è fortissima, però secondo me ha meno possibilità di cambi. Se parliamo dei terzini, quelli del Cavaion sono stati i migliori, ma gli anni passano per tutti, anche per Giorgio Cavagna e Stefano Previtali. Il Castellaro sotto cordino ha giocatori più giovani e questo è un dato significativo. Il Castellaro ha in organico i due mezzi voli più forti d'Italia. Può partite Manuel Festi al centro, se le cose non vanno al centro può giocare Luca Festi. La qualità in entrambi i casi è eccellente. 

L'anno scorso hai giocato con Manuel Beltrami e Andrea Petroselli, cosa ha significato per te giocare con questi campioni? 

Con Andrea Petroselli ho giocato per la prima volta l'anno scorso. Devo dire che è stato un onore allenarmi e giocare con una leggenda del tamburello italiano. Con Manuel Beltrami ho giocato anche nel 2014. Ho ritrovato lo splendido giocatore  e uomo che è sempre stato. Anche se gioco da tantissimo tempo a tamburello, da campioni del loro livello, c'è sempre da imparare. Con loro sono migliorato e per questo motivo, sia a Manuel, sia ad Andrea sono e sarò sempre riconoscente. 

Cosa hai provato da tuennese a rivedere il Tuenno in serie A?

Vedere di nuovo il Tuenno in serie A per me è stato bellissimo. So che il paese è vicino alla squadra. Spero che il Tuenno possa rimanere nel tamburello che conta perchè Tuenno merita il meglio.

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