Samuel Valle e Manuel Beltrami ai tempi dei trionfi nel Callianetto. "Punteggi così non va". Come cambiare i campionati
Beltrami, Valle e altri campioni scrivono alla Federazione
Bisogna aumentare la qualità di allenamenti e preparazione di squadre e giocatori
Anche nel tamburello i «grandi» hanno preso carta e penna per proporre al presidente della commissione tecnica federale, l’avvocato astigiano Roberto Caranzano, una possibile soluzione alternativa.
Il gruppo (di cui fanno parte tra gli altri, oltre a Beltrami e Valle, big riconosciuti come i fratelli Luca e Manuel Festi, Federico Gasperetti, Giorgio Cavagna, Stefano Previtali, Niki Ioris, Samuel Valle, Yohan Pierron, Federico Merighi) ha suggerito l’introduzione di un meccanismo basato sulle «teste di serie».
«Prima di tutto dobbiamo dare atto della grande disponibilità mostrata dall’avvocato Caranzano e dalla Federazione. Per entrare nel merito della proposta in sostanza abbiamo calcolato che con questo sistema le squadre più forti manterrebbero due dei tre componenti degli attuali reparti a cui si potrebbe affiancare un under 22» sottolinea Beltrami (trentino di origine, 39 anni, 14 scudetti in carrriera, di cui 11 a Callianetto). E Valle (chiusanese doc, 32 anni, tre titoli tricolori a Callianetto) rivela: «Abbiamo provato a prendere in considerazione i protagonisti delle ultime tre edizioni di finali scudetto, Coppa Italia e Supercoppa. E sulla base dei risultati abbiamo stilato un elenco di possibili teste di serie. È matematica pura: già questo consiglierebbe di provarci, utilizzando chi ha ottenuto una percenuale di presenze superiori al 50%). Dell’elenco, che comprende praticamente molti dei big già citati, fa parte anche Alessio Monzeglio, attuale leader del Moncalvo scudettato a muro e campione d’Italia anche nel balòn con l’Araldica di Castagnole Lanze (ovviamente questo dettaglio non c’azzecca con le classifiche del tamburello). Fin qui il dettaglio (troppi numeri rischiano di trasformare questo articolo in una sorta di bollettino burocratico) ma con una chiosa importante da fare. Beltrami e Valle ribadiscono: «Noi siamo contro i punteggi asettici perchè si vuole equilibrare il torneo, è vero, ma così si rischia di livellarlo troppo in basso».
L’esempio del Sabbionara
Il problema prende forma. «Il tamburello attuale è fatto da pochi campioni veri, che si allenano con dedizione, alternando preparazione fisica allo studio delle partite con lunghe sedute sul campo. Noi sosteniamo 4-5 allenamenti la settimana - fanno notare i due campioni -e perchè dovremmo mischiarci con gente che quando va bene si allena una volta e magari è pure palesemente sovrappeso? Non si dovrebbe tendere a migliore lo spettacolo, anziché pensare di farlo scendere mischiando i pochi buoni con gli altri?». E Valle porta l’esempio della trentina Sabbionara: «Lì ci giocano monferrini come Gozzelino, Belluardo, Bonando. Sono atleti da ammirare, che si allenano con dedizione e che hanno dimostrato che la politica del lavoro paga a gioco lungo. La società ha investito su quel metodo e i risultati adesso si vedono. Questo vuol dire che non servono i fenomeni, ma bisogna ripartire dall’impegno e dal sacrificio. Forse, se ci fossero più esempi come quello del Sabbionara, non staremmo qui adesso ad arrovellarci sui punteggi, ma avremmo tornei più equilibrati. E poi siamo sicuri che con i punteggi avremo la possibilità di far inserire giovani di qualità nelle squadre?».