“Noi di Cinaglio, veterani in B con l’obiettivo dei playoff”

Simone Maschio confermatissimo nella squadra di B

Tamburello: verso il campionato. Il patron “Chicco” Viotti: “Ma abbiamo anche un ambizioso team in serie D

Cinaglio è la veterana della B open. Nel 2018 il terzo campionato consecutivo in cadetteria per il team del presidente (e allenatore) Enrico “Chicco” Viotti, dopo la troppo fugace apparizione in A, ultima presenza astigiana.

Cinaglio rilancia e raddoppia. «La squadra di punta sarà iscritta alla B, ma avremo al via pure un team nella D regionale, affidato a Bruno Ceron ed attingendo all’under 14 guidata da Roberto Pitetti» esordisce Viotti.

Definita la rosa del team maggiore? «Simone Maschio e Federico Tanino al fondo, mezzovolo Alessandro Gamarino, Fabrizio Campanella e Davide Ceron al cordino. A questi si affiancherà come sesto un giovane dalla seconda squadra come Daniel Fracchia, cinagliese tesserato a Chiusan».

Obiettivi? «Differenti per ogni gruppo. Nella serie B puntiamo ambiziosamente ad entrare tra le quattro formazioni del girone che si giocheranno i play off, in D si vuole avviare i giovani in un primo campionato senior. Per i boys under 14 sarebbe bello migliorare i due secondi posti ottenuti agli italiani indoor e open 2017, riconfermandoci a muro». Com’è la nuova formula della B? «Non male, anche se rimettere in gioco per la salvezza la quartultima con l’ultima mi sembra poco congruo. Lo stesso nei play off. C’è poi una disparità nei due raggruppamenti: quello Ovest lo vedo tecnicamente più forte. E’ la pecca delle suddivisioni geografiche ma di contro c’è il vantaggio di trasferte meno onerose».

Quali i favoriti? «Ciserano e Castiglione hanno due buoni gruppi di giocatori, anche se le tecniche dei singoli dovranno essere messe al servizio del gruppo per risultare vincenti».

Cosa manca al tamburello astigiano per tornare in A? «Giocatori locali per allestire un organico competitivo ci sono sia tra over che under 35. Il problema sono le società costrette a convivere con budget ridotti e risorse limitate, segno anche dei tempi e dell’economia, anche nel numero di persone coinvolte».

Tamburello comunque vivo. «I giovani promettenti non mancano. Sicuramente Meda e Marchidan del Cerrina neopromosso in B, ma anche altri con impegno costante e programmato potranno affacciarsi alla A. Spero anche qualcuno del “mio” Cinaglio».

Quali impressioni nel nuovo corso federale? «I vertici hanno fatto i primi passi organizzando le prime manifestazioni. Un po’ troppo formale in certi atteggiamenti e decisioni. Sono rimasto sorpreso dall’indoor sul quale si punterebbe per lo sviluppo del tamburello e che quest’anno in A veda due sole concorrenti». Tra le cose positive. «La formula nuova della Coppa Italia ma anche lo sponsor tecnico federale».

Cosa fare nel prossimo futuro? «Se si punta molto sul campanilismo del gioco occorre andare a riavviare quei campi e realtà che negli ultimi anni sono scomparsi. Occorre dare seguito allo sforzo che si sta facendo da anni nelle scuole per aumentare la base».

Ultima considerazione ai punteggi, che indirettamente coinvolgono la serie cadetta. «Scelta che non soddisfa. Sia nella pallapugno che a muro, presi ad esempio, non si è poi vista una grande diversità con le stesse formazioni (o giocatori) a duellare per la vittoria». 

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