5a giornata serie D Alto Monferrato

QUINTA GIORNATA CAMPIONATO OVADESE

Il girone Alto Monferrato della serie D di tamburello varca la soglia della metà campionato: l’ultimo turno di andata si è giocato in un weekend denso di impegni, con le squadre di serie A e di B a muro impegnate in casa e con la Mostra coi cimeli del tamburello a Basaluzzo.

Proprio nel paese della Vallemme va in scena il tanto atteso derby tra il Basaluzzo Acos che rincorre la vetta della classifica e il Basaluzzo Giovani, partito quest’anno un po’ troppo in sordina. L’inizio del derby è avvincente: il Basaluzzo Acos inizia bene per 2-1 ma i Giovani si fanno sotto e ristabiliscono la parità sul 3-3, trascinati da un fondocampo abbastanza in palla dove Borsa commette davvero pochi falli. Sulla scia dell’entusiasmo e sfruttando qualche errore di troppo di Notarangelo, il Basaluzzo Giovani riesce ad andare in vantaggio 5-4; a questo punto avviene l’inaspettata e imprevista svolta della partita, che coincide con l’ingresso del presidente Corte a sostituire Riva come terzino nel Basaluzzo Acos. I Giovani infatti sembrano colti dalla fretta e dall’insicurezza, e perdono subito 3 giochi a causa anche di un cambio di ritmo nel gioco imposto da Delfitto e Ferrari. Con un passivo così purtroppo per Borsa e soci arriva anche un po’ di sconforto, che porta a commettere errori banali anche nel reparto avanzato dove Garibaldi e Gaggeri perdono qualche palla di troppo rispetto a quanto fatto nei primi trampolini, e dove Sant risulta troppo poco incisivo. Il meteo poi contribuisce  aumentando lo svantaggio proprio quando il Basaluzzo Acos si trova a favore di vento racimolando facilmente altri 3 giochi in cui entra in partita anche il giovanissimo Capasso con qualche bella chiusura sul cordino. Sul parziale di 10-5 ormai la partita è scritta, e nonostante il calo sia stato soprattutto morale (più che fisico o tecnico), il Basaluzzo Giovani non trova più il bandolo della matassa; nemmeno l’esperto Gugliotta riesce a rimettere in piedi la situazione provando a fare la differenza in battuta e forzando il più possibile il gioco . Il risultato finale di 13-5 regala al Basaluzzo Acos 3 importanti punti in classifica e un po di gloria stracittadina proprio nel giorno della festa patronale.

Continua la cavalcata da capolista del Cremolino di Parodi e Piana, coppia di fondo che con un gioco regolare e poco falloso riescono ad avere la meglio sul Carpeneto nell’ultima partita casalinga del girone di andata. Il punteggio finale di 13 a 7 non rappresenta una vittoria troppo larga, ma sicuramente il risultato non è mai stato in discussione: a nulla sono valsi gli sforzi di Macciò e Caneva contro una squadra completa e ben assemblata, dove anche il reparto avanzato composto dai fratelli Gollo non lascia molto scampo in termini di 15. I ragazzi di Bavazzano possono quindi festeggiare il giro di boa a punteggio pieno, un simbolico “titolo di primavera” che da carica per il girone di ritorno.

Battaglia fino quasi all’ultimo gioco infine a Carpeneto, dove era di scena l’Ovada Paolo Campora desiderosa di togliersi dall’ultima posizione in classifica contro il Carpeneto Giovani. Per Zimarro e soci il pomeriggio inizia bene e sembra che i primi punti in classifica possano arrivare, trovandosi dopo pochi trampolini in vantaggio addirittura 7-2. Ma ormai è noto che, soprattutto in casa, ai Giovani di mister Olivieri il carattere non manca e coì i vari Picardo, Fintinaru, Porazza riescono a rimettersi in piedi con una rimonta che li porta prima al sorpasso, e poi alla vittoria sul 13-10. Dal parziale critico in cui si trovavano, Olivieri e soci riescono quindi a racimolare addirittura il punteggio pieno e quindi la loro prima vittoria stagionale, mentre un’Ovada troppo sprecona resta ferma ancora al palo anche se a Tripodi e soci il girone di ritorno darà modo di riscattarsi.

Nel prossimo turno si ritorna ad inizio calendario: il Basaluzzo Giovani è atteso dal Carpeneto, la capolista Cremolino attende tra le mura amiche il Carpeneto Giovani mentre il Basaluzzo Acos ospita l’Ovada Paolo Campora.

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