Il Cremolino paga l’inizio a handicap

Terzini in difficoltà. Sia Basso sia Di Mare hanno faticato a chiudere i punti nei pressi della linea di mezzeria.

Subito 0-6 col Solferino, poi la parziale rimonta ma i tre punti vanno ai mantovani

Un avvio «choc» è costato caro al Cremolino, costretto a un brusco stop nell’incontro casalingo valido per la quinta giornata di ritorno del campionato di tamburello open di serie A. Col Solferino, gli ovadesi erano speranzosi, anche alla luce della bella vittoria sul Sabbionara, invece è finita 13-6 per la compagine mantovana.
La gara è cominciata nel peggiore dei modi: 6-0 per i lombardi e squadra di casa incapace di trovare il bandolo della matassa, tanto che solo un game si è concluso ai vantaggi dopo il 40 pari. In parte le cose sono poi cambiate, non c’è stato più un gioco a senso unico e Merlone e compagni sono riusciti ad incamerare 6 giochi e a chiudere la gara con il punteggio di 6-13, tutto sommato abbastanza dignitoso.
Ci sono anche stati timidi applaudi del pubblico, che era rimasto ammutolito dalla partenza a handicap dei ragazzi di patron Bavazzano. Chi si aspettava un Solferino in difficoltà è stato smentito: la squadra ospite è formata da giocatori di notevole esperienza e il quintetto con Teli, Tommasi, Valle, Festino e Derata ha mostrato potenzialità ben superiori agli avversari, schierati in partenza con la formazione abituale, cioè Ferrero, Merlone, Briola, Di Mare e Basso. Non al top Ferrero, poi sostituito da Baggio, il cui ingresso ha in parte dato una svolta al rendimento del team. Il Cremolino ha saputo assucurarsi 4 giochi in due soli trampolini, tre dei quali sul 40 pari. Il  contributo di Baggio è stato determinante da fondo e in battuta, così anche Briola si è risollevato mentre sono apparsi carenti i terzini Di Mare e Basso, troppo indecisi nel chiudere il «quindici» sulla mezzeria.
Ora il campionato si ferma e ci sarà la parentesi della Coppa Italia: il Cremolino giocherà le due gare interne sul campo di Carpeneto. La serie A ripartirà con due impegni proibitivi: a Cavaion e contro i campioni d’Italia del Castellaro. 

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