Per tutti e per sempre "Tore"

Lunedì 24 aprile alle 19,45 presso la Sala Manifestazioni dell'Azienda Agricola L'Alegra, frazione Meridiana 35 a Settime (AT), si terrà la cerimonia di consegna del Premio L'Alegra-Il Tambass ottava edizione nel ricordo del Dott. Prof. Secondo Grassi e Piero Musso.

Superpremio Master al mitico Tore Biasi. Il terzo superpremio dopo Aldo "Cerot" Marello e Renzo Tommasi

Una volta un tifoso di pallapugno disse:" Se il balun non avesse avuto quel nome l'avrei chiamato Manzo". Ecco che io rilancio il detto e direi che"... se il il tamburello non avesse avuto questo nome io l'avrei chiamato "Torebiasi".

TORE BIASI All'anagrafe fu iscritto come Tiziano Salvatore Biasi nel 1948 ma subito dopo e in modo speciale nel tamburello diventò per tutti e per sempre "Tore". Lo conobbi di persona nel 1968 al Lago di Codana, allora meta turistica per tanti che nel corso della loro vita non avevano quasi mai oltrepassato le Provincie di Asti ed Alessandria se non per andare a militare o per visitare qualche parente del quale si erano perse le tracce. Arrivò con la nomea già cucita di "Fuoriclasse" per eccellenza dopo la vittoria di  Campione d'Italia l'anno precedente con la sua squadra di Salvi di San Massimo di Verona (Tore, Sergio e Luigi Biasi, Walter Meante e Antoniazzi) interrompendo una striscia vincente lunga sei anni del mitico Belladelli di Quaderni che pure allineava giocatori del calibro di Aldo Tommasi, Marietto Perina, Angelo Cordioli, Carlo Ballarini ed Aldrovandi. Giocatore si direbbe oggi "pazzesco" senza un ruolo fisso da fenomeno in ogni ruolo: si permetteva di mettersi in battuta e subito dopo andarsene tranquillo a centrocampo dove dettava legge come gli sceriffi durante la corsa all'oro in California. Non dimenticherò mai quei momenti che segnarono in parte anche il mio ingresso nel grande tamburello partecipando con il Monale alle finali di serie B. Tore vinse anche quell'anno il Campionato Italiano, stupendo uno come Aldo Genovese che in fatto di elogi era piuttosto restio. Da allora in testa alle mie personali classifiche ho messo sempre lui, anche se ha vinto poco (solo due campionati nel 1967 e nel 1968), ma ha sciorinato lezioni di tamburello come un Von Karajan o o un Toscanini dal loro podio musicale. Nella  corte crebbero i grandi giocatori Aldo e Renzo Tommasi, tanto per citare i primi che mi vengono in mente e scusate se è poco!!!, oltre ai già citati Luigi, Sergio, Walter Meante e Antoniazzi, altri come  Lucio Ferrarini, Borriero, Cerpelloni, Armandino e Orfeo Biasi, il grande Bertagnoli "Il Bomba" scomparso troppo in fretta alcuni anni orsono e per ultimo il simpatico campionissimo di lancio del disco e del peso  Luciano Zerbini, colui che ha fatto rinascere la Corte Salvi dopo un lungo periodo di oblio. Da qualche anno ha appeso il tamburello al chiodo ma continua regolarmente a frequentare lo sferisterio di casa, rimesso a nuovo ed abbellito come ai tempi migliori. Sarà una gioia immensa rivederlo come succede tra persone che pur rivali hanno sempre nutrito stima e simpatia. E, come direbbe Bubba al termine dell'elenco di come preparare i gamberi a Forrest Gump".... e questo è tutto mi pare!

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