Coppa Italia di Serie A: chi sale e chi scende.
CASTELLARO. Si presenta a Noarna con tutti i suoi giocatori in forma. Questa volta non ci sono infortunati, come era capitato negli ultimi due anni con i problemi fisici, prima di Beltrami nel 2014 e Festi nel 2015. Quando i suoi giocatori sono al top, non deve temere nessuno, Cavaion compreso. I due successi ottenuti contro i campioni d’Italia ne sono la conferma. Negli ultimi due anni era stata eliminata da Cavaion e Medole, due gare che erano delle finali anticipate non delle semifinali. L’anno scorso contro il Medole lotto per poi arrendersi al tie break. La squadra sa anche soffrire, come dimostra la gara contro il Sabbionara, dove la compagine trentina stava per sfiorare un’altra grande impresa della sua favolosa stagione. Vince la Coppa battendo la quarta e la seconda del campionato, a testimonianza di una convinzione nei propri mezzi molto alta.
SABBIONARA: A Noarna doveva confermarsi. L’obiettivo era quello di raggiungere la semifinale e ben figurare. Impresa riuscita. Ai quarti supera il CRemolino contro il Castellaro non sfigura, impegna la capolista per più di tre ore di gara, arrivando undici volte al 40 pari. Merita un plauso.
Chi scende
SOLFERINO. Arriva alle semifinali eliminando il Medole, ancora senza un mezzo volo di ruolo. In semifinale, parte bene contro il Cavaion. Dura solo nella parte iniziale della gara. Dal 5-4 in vanti concede un parziale di 9-1 agli avversari. La sensazione è quella di una squadra non proprio a suo agio negli scontri diretti. Altro dato che lo conferma il ko interno contro il Sabbionara. Non è ancora ai livelli di Cavaion e Castellaro, almeno per quanto riguarda la continuità di rendimento. Gli scontri diretti in questa stagione sono state delle note dolenti. Il risultato finale fra campionato e Coppa Italia è positivo, deve solo fare un passo in avanti per poter essere considerata una big come le corazzate di Edo Facchetti e Stefania Mogliotti.
