Walter Derada: tamburello, “passione maledetta”

Bresciani vincenti - WALTER DERADA 

Se chiedi ai travagliatesi chi è Walter Derada, la risposta è sempre e una sola: “lè al gnaro che zòga al palet” (è il ragazzo che gioca a tamburello). Walter e il tamburello formano infatti un binomio inscindibile da ormai moltissimi anni. Comincia a giocare giovanissimo nelle file del Travagliato. Il suo talento cristallino non passa inosservato e ben presto Walter viene notato e ingaggiato dal Corte Franca, allora in serie B. Corre l’anno 1992 ed il nostro esordisce nella serie cadetta nel ruolo di terzino, in un mondo che non avrebbe più lasciato. Tanti i successi in carriera, sia in campo nazionale che internazionale. Nel 1996 conquista lo scudetto di serie A2 con il Borgosatollo, squadra in cui fa ritorno qualche anno più tardi contribuendo alla conquista di tre coppe Europa ed uno scudetto di serie A, l’unico della massima serie vinto ad oggi  da una formazione bresciana. Le richieste per averlo nella propria squadra sono davvero tante e spingono il nostro fino a Montechiaro, in provincia di Asti, dove si ferma per due anni. Stessa durata ha l’avventura veronese di Bardolino. Ma è il Medole la squadra con cui Walter disputa una fetta importante della sua carriera. Qui nel 2012 vince lo scudetto numero 100 della storia del tamburello, alzando da capitano il trofeo più prestigioso della sua luminosissima carriera. Nello stesso anno si aggiudica anche la Coppa dei Campioni e la super Coppa Italiana. Dopo due anni a Solferino torna di nuovo a Medole per mettere la sua esperienza al servizio dei nuovi talenti.

L’ho incontrato e mi sono fatto raccontare qualche aneddoto.

M.R. Ciao Walter, parlami un po’ della tua esperienza

Walter “Come posso definire il tamburello? Una passione “maledetta”, come il titolo dell'ultimo album di uno dei miei gruppi musicali preferiti.

Passione maledetta perché è un impegno gigante dal quale però non so star lontano, da gennaio quando iniziamo gli allenamenti e la preparazione atletica, fino a settembre/ottobre quando termina la stagione e ci si giocano i trofei che contano realmente: campionato, coppa Italia e, negli anni "buoni", Coppa Europa e Supercoppa...

 Ad una certa età (quest’anno saranno 42, 20 dei quali giocati in serie "A"), gli “acciacchi” cominciano a farsi sentire. Arrivi a fine stagione che sei saturo mentalmente e fisicamente e non vedi l'ora di staccare la spina e di riposarti, ma poi riecco la fantastica passione maledetta, bastano due o tre settimane, o due o tre domeniche, senza tamburello, e ti accorgi che ti manca qualcosa, ti manca la squadra, ti manca il gioco, ti manca la terra rossa...

Nonostante siano 35 anni che pratico questo sport, anni in cui ho militato in diverse società tra Brescia Verona Asti Mantova, c’è una cosa non riesco a dimenticare del tamburello, (vittorie a parte):  quando da piccolo giocavo contro il muro di casa, tassativamente subito dopo i compiti perché il ritornello era sempre lo stesso: prima il dovere poi il piacere! Giocavo ore ed ore contro quel muro, e purtroppo ogni tanto accadeva (spesso, aggiungo) che la palla si stampasse contro il vetro del garage, rompendolo. Come per incanto appariva immediatamente il nonno che, a gran voce e rigorosamente in dialetto, non esitava urlare a mio papà: "Guidoooo vieni a vedere Walter cosa ha combinato di nuovo", è una frase che mi accompagnerà sempre. Non dimenticherò mai tutto ciò che mi ha regalato ed insegnato questo sport.

Oggi ho la fortuna di allenare la squadra di serie D di Travagliato e di seguire, con il mio collaboratore Francesco, un gruppo di circa trenta ragazzi che stanno apprezzando questo antico sport. Tra questi c’è anche Giacomo, mio figlio di 8 anni. Spero che lui e tutti i suoi amici possano appassionarsi e continuare a seguire questo sport pulito e sincero. Mia figlia Arianna pratica ginnastica artistica ma non disdegna di fare qualche tiro con suo fratello in cortile. Al di là che scelgano o meno il tamburello, la cosa importante è che facciano sport ed imparino a stare con gli altri ragazzi. Anche se naturalmente spero che sceglieranno lo sport del Papà ”. Con la benedizione di mamma Denise

 

PALMARES WALTER DERADA

Walter Derada nato a Brescia il 12-07-1974. Sposato con Denise da cui ha avuto due gemelli Arianna e Giacomo di 8 anni. Vive a Travagliato

 

Squadre in cui ha militato

Giovanili TRAVAGLIATO (BS)

Dal 1992 e 1993 CORTEFRANCA ( BS )

dal 1994 al 1996 BORGOSATOLLO (BS )

dal 1997 e 1998 BARDOLINO (VR)

dal 1999 al 2003 BORGOSATOLLO (BS)

dal 2004 e 2005 MONTECHIARO (AT)

dal 2006 al 2012 MEDOLE (MN)

dal 2013 al 2015 SOLFERINO (MN)

2016 MEDOLE (MN)

 

4 presenze in nazionale

 

Vittorie in carriera

1 SCUDETTO SERIE A2  BORGOSATOLLO (BS)  1996

2 SCUDETTI SERIE A  BORGOSATOLLO (BS)  2001 – MEDOLE (MN) 2012

3 COPPA EUROPA  BORGOSATOLLO (BS)  1999 - 2000 - 2001

1 COPPA CAMPIONI   MEDOLE (MN) 2012

1 SUPERCOPPA ITALIANA MEDOLE (MN) 2012

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