Intervista a Franco Zeni

Altro giocatore trentino che sarà premiato il prossimo 12 febbraio alla Festa del Settime sarà Franco Zeni della Cavrianese, giocatore di grande esperienza e affidabilità, capace di giocare nel ruolo di mezzovolo e fondocampista.

Anche con lui abbiamo scambiato alcune considerazioni

Come è nata la tua passione per il tamburello? Racconta un po' la tua carriera, dai settori giovanili alla serie A?

La mia passione per il tamburello è nata dalla mia famiglia. Ho cominciato a giocare a otto anni nelle giovanili del Mezzolombardo. Giocavo nel ruolo di fondocampista nella categoria pulcini. Ho giocato a fondocampo fino a 13 anni per dopo diventare mezzovolo nelle categorie allievi e juniores. Nel 1989, all’età di 17 anni è stata allestita la squadra con solo giocatori del paese. Nel 1990 ho vinto il titolo nazionale juniores. Sono rimasto a Mezzolombardo fino all'età di 24 anni nel 1996 (SERIE A).

Nel 1997 sono passato al Bardolino (SERIE A), dove sono rimasto anche nel 1998, anno in cui sono stato vicino a vincere il mio unico scudetto della categoria maggiore, che è l'unico traguardo che mi manca. Nel 1999 sono tornato a Mezzolombardo (SERIE B), dove ho vinto lo scudetto, nel 2000 sono stato promosso dalla (SERIE A2 alla SERIE A1). Nel 2001 sono tornato a Bardolino (SERIE A), dove sono rimasto fino al 2003. Nel 2002 ho vinto la Coppa Italia, nel 2003 sono stato finalista in Coppa Italia.

Nel 2004 sono tornato a Mezzolombardo, dove sono rimasto fino al 2005. Dal 2006 fino al 2008 ancora a Bardolino, nel 2009 sono andato a Sommacampagna, dove sono arrivato in finale Coppa Italia, nel 2010 a Solferino, nel 2011 a Medole, nel 2012 a Monte, dove si è chiusa la mia carriera da mezzovolo. Nel 2013 primo anno da fondocampista a Castellaro, dal 2014 sono a Cavriana.

Inoltre sono stato convocato più volte in nazionale, mi sono qualificato al secondo posto ai mondiali nel 2012 e al primo posto agli europei del 2014 a Mezzolombardo.

A tuo giudizio negli anni il tamburello è cambiato come gioco?

Direi proprio di sì. I giocatori adesso sono molto più preparati fisicamente.

Secondo te, come si diventa bravi giocatori di tamburello e quali sono le difficoltà di questa disciplina sportiva?

Per diventare bravi giocatori, bisogna avere la volontà, la tecnica, il sacrificio. Le difficoltà di questo sport sono la grandezza del campo, la coordinazione per prendere la pallina che è molto veloce, il calcolo della distanza.

Fra due mesi riparte l'attività open che campionato sarà in generale e che campionato sarà per la tua squadra la Cavrianese?

Il campionato sarà diviso in diversi gruppi. Monte, Castellaro e Solferino sono le squadre più forti, nel secondo gruppo inserirei Guidizzolo e Cremolino, se saprà ripetere il campionato dell’anno scorso. Per concludere le altre che sono sullo stesso livello.

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Franco è una persona che parla il minimo indispensabile, a volte anche meno. Come giocatore è dotato di una classe cristallina. Potenza, precisione, rapidità, colpo d'occhio, ambidestrismo; tutto quello che un mezzovolo di alto livello deve possedere. In più, a volte, si esibisce in un particolare colpo di controbalzo in corsa, pare quasi un gesto tennistico, teso a chiudere lo scambio senza repliche. Personalmente, penso avrebbe potuto vincere di più, rispetto a ciò che ha raccolto, ma spesso bisogna trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Lo ringrazio come compagno di squadra, come esempio per i più giovani e per la sua grinta in ogni momento della partita.

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