Il Solferino annichilisce il Castellaro (2-0) e conquista la Supercoppa

Il Solferino regina di Coppe

CERETA La Supercoppa del massimo campionato di tamburello maschile prende la via di Solferino, che nel derby collinare ha avuto la meglio sul Castellaro, fresco campione d’Italia, per 2-0. Una vittoria pesante non solo per il prestigio del trofeo, ma anche e soprattutto per il significato simbolico e sportivo che porta con sé: appena due mesi fa, a Ferragosto, era stato proprio il Castellaro di Luca Baldini ad aggiudicarsi lo scudetto a San Paolo d’Argon, battendo in finale i cugini solferinesi, che avevano dominato la stagione regolare. Quella sconfitta bruciava ancora. Il Solferino, guidato da Mario Spazzini, l’aveva vissuta come uno smacco, soprattutto per come era maturata: dopo mesi di grande tamburello, il sogno tricolore si era infranto proprio sul più bello. Ma la squadra non si è abbattuta. Ha reagito, ha ricompattato il gruppo, ha ritrovato ritmo e convinzione, e ieri – sul campo di Cereta – ha saputo prendersi la più dolce delle rivincite. La giornata si è aperta con un toccante momento di ricordo: prima del fischio d’inizio è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Federico Gasperetti, giocatore del Solferino, tragicamente scomparso lo scorso anno. Il successo è stato poi dedicato anche alla memoria di Guerrino Mutti, storico sponsor e figura di riferimento del club solferinese, anch’egli venuto a mancare nel 2024. Due assenze pesanti, che hanno caricato ulteriormente di significato il trionfo.
La partita, almeno nel primo set, non ha avuto storia. La squadra di Spazzini è scesa in campo con grinta, lucidità e una fame da grande squadra: ogni colpo era preciso, ogni difesa efficace, ogni giocata sembrava avere un senso. Il Castellaro, invece, è apparso contratto, quasi scarico, forse appagato dalla conquista dello scudetto. Il parziale si è chiuso rapidamente, con un dominio netto da parte dei ragazzi dsi Spazzini. Nel secondo set, la squadra di Baldini ha provato a reagire. Ha alzato il livello del gioco, contenuto gli errori e provato a restare in partita. Ma è mancata la scintilla, quella determinazione feroce che serve nei momenti decisivi. Il Solferino, invece, ha continuato a spingere, tenendo sempre il controllo del punteggio e chiudendo la gara con pieno merito. Un successo che vale tantissimo per l’ambiente solferinese. Con la Coppa Europa, la Coppa Italia e ora anche la Supercoppa, il bilancio stagionale si chiude con tre trofei prestigiosi e il rammarico di uno scudetto sfumato per un soffio. Resta però la consapevolezza di aver costruito un gruppo solido, maturo e capace di reagire alle difficoltà.

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