Un 2014 esagerato


Cosa resterà del 2014 tamburellistico? Un gruppo di tambass.org (Giuseppe Baldini, Franco Longo, Pier Giuseppe Bollo, Luigi Musso) non ha avuto dubbi nell'indicare la finale di Coppa Italia disputata a Cinaglio tra Medole e Castellaro come l'evento dell'anno.

La partita più chiacchierata e discussa riproposta nel montaggio di Beppe Baldini in una versione particolare.

Una rosa senza spine. Un'ora di evento con gli highlights di tutti i punti mostrando solo l'atto conclusivo, tale da  far diventare la supersfida di rara bellezza. Un eccezionale raccolto nasce però da una lunga semina con una paziente costruzione del punto da parte di infallibili fondocampisti. 

BUON TAMBURELLO A TUTTI! ARRIVEDERCI SUI CAMPI NEL 2015, ANCORA PER CONDIVIDERE E PROMUOVERE QUESTA PASSIONE

La partita dell’anno. (di Franco Longo)

Il 2014 come “anno tamburellistico” è stato molto intenso. Tanti gli eventi che hanno suscitato interesse fra tutti gli appassionati e due grandi soddisfazioni che sono da ricordare a lungo ovvero i trionfi della squadra azzurra sia nel maschile, sia nel femminile al primo campionato europeo disputato in provincia di Trento per la precisione a Mezzolombardo, Faedo e Nave San Rocco, dove l’egemonia delle squadre italiane allenate da Sergio Zantedeschi (maschile) e Alessandra De Vincenzi (femminile) è stata netta. La “partita dell’anno”, ovviamente a mio giudizio, resta la finale di Coppa Italia Medole – Castellaro. Vediamo di analizzarla e di riviverla con dei numeri. Medole – Castellaro: la doppia finale di Coppa Italia da 1 a 10.

1= Una settimana di attesa per l’assegnazione della Coppa Italia open maschile 2014. La finale fra Medole e Castellaro era stata programmata inizialmente per la giornata di domenica 5 ottobre alle ore 14.30 a Cinaglio (Asti). Il vincitore alla fine fu l’oscurità che costrinse la terna arbitrale composta da Valentina Bonando, Susanna Rizzitelli e Alessandra Accornero a mettere fine alla gara, dopo un primo set durato tre ore. La prosecuzione della finale fu messa in programma nel week end successivo, per la precisione sabato undici ottobre, sempre sul campo di Cinaglio, con inizio alle ore 15. Alla fine successo del Castellaro. I giorni di riposo per la squadra di Renzo Tommasi dopo aver vinto la Coppa Italia. Neanche il tempo di esultare per la conquista del trofeo e il giorno seguente il team mantovano è dovuto scendere nuovamente in campo a Bonate (Bergamo) per contendere al Monte (vincitore dello scudetto) la Super Coppa. Una finale, dove i mantovani non si presentano certo al top ed infatti la squadra veronese si impone nettamente per 13-5

2= Le date in cui si è disputata l’edizione della finale di Coppa Italia open. Due le squadre che hanno conquistato lo scudetto e la Super Coppa: Monte in serie A e Cinaglio fra i cadetti. Il team astigiano a differenza di quello veronese ha conquistato anche la Coppa Italia, impresa non riuscita alla squadra veronese. Le Coppe Italia perse in carriera da Andrea Petroselli e Riccardo Dellavalle. Le vittorie sono nettamente superiori (18).

3= I giocatori piemontesi in campo nelle file del Medole e tutti provenienti dallo stesso comune ovvero Chiusano. Si tratta di Samuel Valle, Riccardo Dellavalle e Andrea Petroselli. Tre giocatori che non hanno potuto festeggiare la vittoria della Coppa Italia in casa. Il numero di componenti in “rosa” della terna arbitrale, tutta al femminile (3 su 3 percentuale del 100%). Il dato testimonia l’affidabilità delle direttrici di gara a disposizione del presidente della Commissione Tecnica Arbitrala Gianpaolo Arduini.

[Giorgio Cavagna, unico piemontese ad aver vinto un trofeo open assoluto nel 2014]

4= Il numero di atleti astigiani in campo nella finale di Coppa Italia. Oltre ai tre già citati in casa Medole, nel Castellaro troviamo il terzino Giorgio Cavagna, anch’egli ex Callianetto. Una finale di Coppa Italia molto astigiana con 4 protagonisti in campo sullo sferisterio di Cinaglio.

[un devastante Manuel Festi, ago della bilancia nella continuazione]

5= I trentini in campo nel Castellaro: Manuel Festi, Manuel Beltrami, Niki Ioris, Lorenzo Gasperetti e Federico Merighi. Cinque le sfide in questa stagione fra Monte e Castellaro: due in campionato, una nei play off di Noarna, una in Coppa Italia (semifinali) e la finale di Super Coppa.

[Lorenzo Gasperetti, una meritata affermazione di prestigio a coronamento di una carriera senza mai risparmiarsi]

6= Le ore di durata della gara. Il dato è arrotondato per difetto, perché la durata effettiva è leggermente superiore, per la precisione 386 minuti ovvero 6 ore e 26 minuti.

7= I giochi utili per vincere un set nella Coppa Italia versione sperimentale 2015.

8= Al voto del Medole nel 2014. Annata quasi perfetta. Due voti in meno perché la squadra nei momenti cruciali della stagione si smarrisce. Nei play off è battuta dal Solferino (avversario più che abbordabile per Samuel Valle e compagni). Nella finale di Coppa Italia non riesce a bissare il successo ottenuto nel primo set contro il Castellaro. Un campanello d’allarme su cui riflettere per il futuro. Le grandi squadre in tutti gli sport nei momenti che contano danno il ko all’avversario. Facendo un paragone con il calcio, il Medole 2014 fa quello che fanno Roma e Napoli, quando la Juve rallenta, ovvero perdono l’occasione di dare una svolta alla stagione. Risultato a Torino si festeggiano gli scudetti, nella capitale e nella città partenopea si recita il “mea culpa” aspettando tempi migliori e altre soddisfazioni (tricolore), titolo che nella “città eterna”, sponda giallorossa manca dal 2001, nel capoluogo campano dal 1990. Se il Medole nel 2015 saprà essere più cinico nei momenti cruciali della gara i trofei arriveranno.

9= All’impegno e alla caparbietà di Manuel Beltrami che fa di tutto per dare il suo contributo alla causa del Castellaro. La sfortuna però negli ultimi tempi non è dalla parte del fuoriclasse trentino che se al top, difficilmente rinuncia a giocare una finale. L’augurio è quello di vedere l’ex Callianetto protagonista sui campi nel 2015. Il tamburello ha bisogno di lui e delle sue giocate. Vedere certi giocatori seduti in panchina, non è un’immagine piacevole.

[Federico Merighi, all'unanimità riconosciuto come migliore in campo]

 10= La bravura di Federico Merighi. Non è certo da tutti giocare delle finali e sostituire un fuoriclasse del calibro di Manuel Beltrami costretto più volte ai box in questa stagione per problemi fisici. Ragazzo che ha qualità, personalità, classe e tutte le premesse per una carriera di altissimo livello. Se questi sono i giocatori di 18 anni presenti nel palcoscenico nazionale, per il futuro del tamburello, si può essere ottimisti.

Il Castellaro, la più nobile società tamburellistica

Cinaglio (AT) 5/10/2014-dall'incontro 35a Coppa Italia "A"m. CASTELLARO-MEDOLE (368 min.)... la "chicca" del 15 più lungo e più breve

Un grande grazie ai preziosi compagni d'avventura Bruno, Renzo, Matteo, Pier Carlo, Lorenzo, Pino, Oscar, Paolo.

Un super grazie ad Aldo "Cerot" Marello per aver nobilitato questa "vera finestra sul mondo della sferistica dove ognuno può scrivere e respirare aria di casa". 

Simona Repetto ci ha creduto da subito, chi volesse portare un contributo originale e/o un altro modo di vedere il tamburello ha solo da farsi avanti scrivendo a iltambass@gmail.com

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti. Per informazioni o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie leggi la nostra Cookie Policy Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni sui Cookies e su come disabilitarli, potete visitare la nostra pagina di privacy policy.

  Accetto i Cookie da parte di questo sito.