Il Solferino dura poco. Super Manuel Festi: Castellaro è tricolore

Beltrami e compagni restano in gara fino al 3-3 poi i padroni di casa volano via. Fantastico triplete: centrato lo scudetto dopo la Coppa Italia e la Coppa Europa (foto Giancarlo Grandi)

Con l'ennesima prestazione eccelsa il Castellaro ha schiantato il Solferino (6-3, 6-0) laureandosi campione d'italia per la quinta volta nella propria storia e infilando il triplete dopo Coppa Italia e Coppa Europa. Il derby, decisivo per le sorti scudetto - le due sono arrivate all'appuntamento finale con un punto di differenza - è rimasto in discussione soltanto per la prima ora di gioco. L'equilibrio è stato rotto a metà primo set dall'esuberanza dei padroni di casa, capaci di inanellare ben nove giochi di fila guidati come sempre da Luca e Manuel Festi, quest'ultimo attorniato da grande curiosità dopo le voci degli ultimi giorni su un suo problema all'inguine che, addirittura, lo volevano in forse per il big match. E invece il noarnese è più ispirato che mai, prendendo la metà campo avversaria a pallate come nessun'altro riesce a fare. C'è da dire che, soprattutto nel secondo tempo, Pierron e soci hanno prestato il fianco all'aggressione dei neo scudettati, accelerando troppo la manovra e andando troppo spesso nella zona controllata appunto da Manuel Festi. Da sottolineare anche la prova dei due esperti terzini Niki loris e Federico Gasperetti, che hanno alzato un vero e proprio muro davanti alla linea dei tre metri, e di Alessandro Merighi nei tre dietro, quest'ultimo destinato a cambiare casacca nella prossima stagione e a passare proprio dai rivali del Solferino. Dall'altra parte della barricata invece, nonostante l'equilibrio iniziale, non è mai traspirata la sensazione che lo scudetto fosse un obiettivo veramente alla portata. Eppure il duo Manuel Beltrami e Yohan Pierron sa come si vince ma, evidentemente, gli avversari sono stati troppo forti, specialmente sotto l'aspetto mentale e della gestione di alcuni momenti chiave della partita, elementi in cui gli uomini diretti per l'occasione da Giovanni Torazzi carenze evidenti. Come sempre in questi casi, la linea tra i meriti propri e demeriti altrui è sottile, e dove inizia, o finisce, non è dato saperlo. Onore comunque al Castellaro, padrone assoluto di questa annata, ma il Solferino visto ieri pomeriggio non era di certo nella sua miglior versione. La nota stonata della giornata è la cornice di pubblico presente allo sferisterio collinare. Per essere un anonimo mercoledì pomeriggio di fine settembre c'era un buon numero di spettatori ma per un appuntamento così importante, come e più di una finale, era necessario un contorno” adeguato come quello del pubblico domenicale.

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