Cremolino
Cremolino lascia strada al Castellaro capolista della serie A di tamburello open. La maggior qualità dei mantovani unite alle motivazioni di classifica che i padroni di casa non hanno più avendo matematicamente acquisito la quinta piazza, hanno fatto la differenza sulla terra rossa alessandrina. Il penultimo impegno stagionale si è chiuso in due set (2-0) col primo scivolato via in un’ora (6-2) ed il secondo in soli 40 minuti dall’identico copione e punteggio ancor più penalizzante (6-0). Di fatto un monologo di Merighi e dei fratelli Festi.
Invece nella A del muro si andrà alla «bella» per decidere entrambi i nomi dei due quintetti che si giocheranno lo scudetto dei bastioni che verrà assegnato domenica prossima. Infatti come accaduto all’andata pure al ritorno il fattore campo è stato decisivo. Grazzano castigato al «Porro» dal Vignale (19-8) in un match mai combattuto. Poco più di due ore e mezza in cui Valle e soci hanno ristabilito l’equilibrio contro i campioni uscenti. Al contrario ieri sulla piazza di Montechiaro il quintetto di coach Parena ha cancellato lo stop rimediato dell’andata a Montemagno con un’affermazione in rimonta e concretizzata 19-17. Incontro che pareva segnato dopo un’ora (2-1 poi 5-1 e 7-2), ospiti doppiati ancora sull’8-4 poi il minimo ritardo (9-6). Nuovo allungo 11-7 ma poi parità ai games 11, 12 e 13. Montemagno passa avanti per la prima volta sul 16-13 e giunge ad un punto dalla qualificazione (17-15) prima di subire un trampolino netto che rimanda il verdetto.
A proposito decise le semifinaliste in C e D open col tamburello piemontese che si è fatto onore.
Nella fase nazionale della terza serie il Tigliole supera nettamente la bergamasca Arcene (2-0; 6-2, 6-3) e col primato nel triangolare raggiungono le semifinali e proseguono la corsa alla promozione in B. Traguardo raggiunto pure dal Chiusano in D grazie all’affermazione interna contro la bergamasca Madone, «fanalino» del mini girone ma capace di portare il confronto al tie-break (8-5).