In risposta ad Edo Facchetti

Risposta a Edo Facchetti, direttore tecnico del Monte

Carissismo Edo, leggo con molto piacere quello che hai scritto su tambass, per una serie di motivi. In primis, significa che il mio lavoro serve a qualcosa e questo, può solo farmi piacere, visto il tempo che ci dedico, senza grandi guadagni. Questo comunque è un aspetto secondario, perché lo faccio con passione e per il bene del tamburello. Ti confido, anche che quest’anno la federazione italiana palla tamburello, come accadeva in passato, non si è accollata le spese per il mio soggiornare in albergo durante i play off. Quelle spese le ho pagate io a fronte del mio lavoro ed è una cosa che rifarei, perché io voglio essere presente sui campi. Se voglio fare una cosa, la faccio, non sono un dipendente della Federazione, quello che faccio lo decido io. Alla Federazione e al tamburello cerco solo di dare il mio aiuto per la qualifica che ricopro (membro ufficio stampa). Mi fa inoltre piacere che da quello che scrivo possa nascere un dialogo sereno e pacifico, dove vengano rispettati i punti di vista e le opinioni di tutti. Quando una critica è costruttiva come nel tuo caso, ben venga.

Ti rispondo perché da operatore dell’informazione, mi sento in dovere di dare spiegazioni a un lettore.  Entrando nel merito della questione  replico  così. Non ho mai messo in dubbio la classe e la bravura dei tuoi giocatori, anzi ho sottolineato più volte, il fatto che la squadra, anche l’anno scorso aveva ben figurato e questo anche nelle interviste, soprattutto in quella fatta dopo la finale scudetto,  con tutti i giocatori. In tutti gli sport, chi vince lo scudetto, lo vince per meriti, per superiorità e anche nel caso in questione, (campionato di serie A 2014) questo è successo. Il Monte ha vinto con merito perché ha dimostrato di avere più continuità e nei play off ha giocato a mille, sapendo che purtroppo in agosto non si può sbagliare. Il caso Medole è un esempio evidente. 

Non posso dare un giudizio preciso come il tuo sul Monte, perché l’ho visto poche volte all’opera e a differenza tua, non ho visto la serietà e l’impegno che i ragazzi hanno messo durante gli allenamenti in settimana. Quando ho visto la tua squadra giocare, l’ho apprezzata per la forza dei singoli, per il collettivo e per quella grinta che è tipica di chi vuole vincere (vedi semifinale contro il Castellaro).

In merito al cambio Beltrami – Merighi, non mi ricordo adesso se è avvenuto sul 7-2 o 7-4, comunque credo che cambi ben poco le cose. 

Sono solo dettagli. Il tamburello, a mio giudizio è uno sport di squadra, avere Manuel Beltrami non vuol dire vincere. Nessuno può vincere da solo una partita. E’ come avere una squadra di calcio, formata da 10 giocatori scadenti e  un fuoriclasse, il fuoriclasse da solo non può fare nulla, ti fa vincere una partita, se tutto va bene, ma non il campionato o una manifestazione. Questo forse lo poteva fare solo Maradona, che per me tifoso del Napoli (viste le mie origini partenopee) era e resterà sempre una divinità per quello che ha fatto in campo e per come ha appassionato il pubblico del San Paolo. 

Il caso “Pierron”, espulso dopo Solferino – Monte (prima giornata di campionato), l’ho trattato dopo aver sentito il parere di diverse persone.  Mi sembra un po’ strano che questa critica da parte tua avvenga con un ritardo cosi notevole (sei mesi quasi). Su 13° gioco, qualcuno (persone  quasi tutte di Verona) e quindi deduco simpatizzanti – tifose del Monte, mi aveva anche criticato, ma l’espulsione di un giocatore è un dato di fatto che va raccontato nel tamburello e in tutti gli altri sport. Se l’arbitro di quella partita, ha preso quel provvedimento, avrà avuto i suoi motivi, perché essere arbitro, vuol dire conoscere un regolamento e applicare del buon senso. Buon senso non vuol dire allontanare un giocatore sul punteggio di 8 pari con il risultato in bilico. 

Questo te lo dico, perché probabilmente tu non lo sai, ma nella mia vita per 12 anni (1995 – 2007) sono stato arbitro di calcio e quando ho tirato fuori un cartellino rosso ho avuto i miei validi motivi per farlo. 

Concludo dicendo che io sono sportivo e ammetto i meriti di qualsiasi squadra. Non mi permetterei mai di dire che il Monte non ha meritato lo scudetto. Al di la del tifo (nel tamburello non tifo per nessuna squadra), la sportività deve essere “uber alles” come dicono i tedeschi ovvero sopra tutto. 

Comunque per qualsiasi cosa puoi contattarmi quando vuoi o all’indirizzo di posta elettronica francolongo7@gmail.com, o telefonicamente al seguente recapito: 3404835954.

Quando vuoi discutere, io per i miei lettori ci sono. 

Ti invito ad una serena riflessione su quanto da me scritto e ti saluto affettuosamente

F.to Franco Longo

A proposito di scudetto ... 

 

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