Il tamburello ai tempi del Covid è mutato visibilmente in questa mancata stagione con la conseguenza di accelerare le scelte del ritiro di leggende come Riccardo Dellavalle, Andrea Petroselli e Giorgio Cavagna, una cinquantina di scudetti e un centinaio tra Coppe varie per un trio di successo in cui le strade si sono divise solo alla fine.
Ricordiamo i successi della coppia chiusanese in questa magnifica avventura di trent’anni di serie A: Castelferro 1987-2001, Callianetto 2002-2008 e 2012-2013, Cremolino 2009-2010, Carpeneto 2011, Medole 2014-2015, Cavaion 2016 e Castellaro 2017 (solo Petroselli in quanto Dellavalle è ritornato un anno prima a Chiusano).
Vinti 15 scudetti: 7 col Castelferro e 8 col Callianetto; 19 Coppe Italia: 11 nel Castelferro ed 8 nel Callianetto; 12 Supercoppe equamente divise tra Castelferro e Callianetto e 10 Coppe Europe: 7 col Callianetto, 2 col Castelferro e una col Cavaion nel 2016 in quello che rimane l’ultimo hurrah.
Ben 56 i giocatori che hanno avuto l'onore di giocare insieme a loro in serie A: 26 astigiani, 13 alessandrini, 7 trentini, 5 veronesi, 2 bergamaschi, 2 mantovani ed 1 francese Yohan Pierron.
“Da 45 anni mi muovo all’interno del mondo del tamburello - ricorda Riccardo Dellavalle - e talvolta la forza e le motivazioni vengono un po’ a mancare e sento la necessità di tirare un po’ il fiato”. Il successo del progetto Chiusano lo gratifica e lo stimola per dare ancora una mano ai ragazzini.
Stesso ritornello per Andrea Petroselli “il tamburello come lo intendiamo noi è stato una dedizione totale che ci ha tenuti impegnati con tante rinunce nei trent’anni di serie A, da gennaio a dicembre con ogni partita preparata in modo professionale come fosse sempre una finale. Per fare un esempio dopo i sabati sera quasi a dormire dopo il Carosello nei primi anni si viaggiava senza l’aria condizionata per cui bisognava partire molto presto.
Fu Silvano Rosso direttore sportivo del Callianetto a spingere per i viaggi in pulmino ritenendoli ideali a cementare il gruppo.
Tanti successi raggiunti con la cura dei particolari e l’analisi di ogni possibile strategia di gioco per primeggiare a lungo e l’umiltà di trarre insegnamento dai pochi momenti di difficoltà come quelli nella seconda stagione a Cremolino con Riccardo Bonando “non l’abbiamo sostenuto come meritava”.
Vedi sopra per Giorgio Cavagna in cui smentisce l’approdo a muro in quanto seppur sia più raccolto come territorio e durata non va preso sottogamba come fosse qualcosa di più facile, i tifosi non ti farebbero sconti essendo abituati bene.
Motivi di lavoro e di famiglia per altri ritiri di atleti meno longevi come quello di Edo Biletta o di studio nel caso di Michele e Filippo Cataldo. I due fratelli con Mattia Zanotto avrebbero dovuto giocare in serie B col Rilate sul campo di Chiusano diretti da Sandrine Nicole.
Il presidente del Rilate Beppe Bonanate è sfiduciato in quanto a ridosso dalla scadenza delle iscrizioni non si trova un giocatore d’esperienza da affiancare ai talentuosi e volenterosi Lorenzo Tonon e Federico Pastrone cresciuti sul campo di Cinaglio. Per loro è svanita l'ipotesi Ciserano ed annesso viaggio in tandem con Federico Tanino ed Umberto Pastrone confermati nella bergamasca Bonate Sopra.
Bonanate non si arrende lanciando pure un appello su internet per non lasciare nulla di intentato prima di ripartire solo con un nuovo ciclo con gli under 10 e 12. L’identikit ideale corrispondeva ad Alberto Botteon promosso ispettore di polizia ed impegnato a Torino in prima linea nel gestire l’emergenza sanitaria per cui ogni progetto sportivo dopo il biennio di vertice a Montemagno è rimandato a tempi migliori.
Nelle serie regionali fa clamore il ribaltone nel Tigliole in C con gli arrivi dal Cremolino di A di Paolo Baggio e Alessio Basso più il giovane Andrea Cavazzoni al posto di Andrea Barbero e Bonelli per dare l’assalto al titolo di categoria. Negli ovadesi promosso titolare il terzino Nicolas Accomasso a far reparto con Saverio Bottero.
Ripartirà dalla D il Gabiano orfano di Federico Monferrino attratto come Luca Lorenzin dalle sirene del muro.