La sferistica 2020 negli stadi

A CHI DI COMPETENZA
AGLI INTERESSATI 

ecco una proposta per far uscire gli sport sferistici dall'impasse.

Il tamburello negli stadi era già stato sperimentato ad Asti dal Callianetto su impulso di Alberto Fassio. Campi su cui ragionare in realtà come Casale, Asti, Alba, Canelli, Acqui, Ovada, Cairo M.te, Savona, Imperia ecc. senza preclusione per altre ipotesi.

in foto i campioni d'Italia del Castellaro prima di esibirsi allo stadio Olimpico di Roma con i ragazzi della Lazio

Visto che sono stato chiamato in ballo da chi crede che nulla possa essere fatto per evitare la catastrofe che si abbatterà sulla nostra amata pallapugno dopo che 18 mesi di abbandono degli sferisteri provocheranno la desertificazione degli impianti e di eventuali sponsor, accetto la sfida con un’analisi della situazione di partenza concreta e spassionata ed una conclusione che potrebbe essere addirittura una insperata e fortunata conclusione.
 
Elementi di partenza negativi:
  1. Sferisteri fatiscenti,difficili da sanificare e con un numero di posti per gli spettatori mediamente basso e comunque tale, applicando valori di distanziamento sociale prevedibili, da non poter ospitare un numero di spettatori paganti tanto da pagare le semplici spese di arbitri ed illuminazione.
  2. Sponsor che si sono dileguati di fronte alle prioritarie esigenze delle proprie imprese ed alla prospettiva di finanziare squadre che non giocheranno per l’anno in corso.
  3. Tabelle di rischio Covid dichiarate improvvidamente dalla stessa FIPAP come le più pericolose in assoluto del mondo sportivo italiano. Chiaramente non vere ma sempre tali da indurre eventuali ispettori esterni a moltiplicare le verifiche.
  4. Responsabili degli sferisteri e presidenti delle società (tutti semplici appassionati e volontari senza indennizzo economico) non disposti ad assumersi oneri finanziari e giuridici senza un adeguato e garantito supporto economico.
  5. Essendo composto a stragrande maggioranza di questi stessi rappresentanti delle società appare inevitabile la loro decisione quasi unanime di sospendere ogni attività agonistica al 2021.
  6. La pallapugno è uno sport che può essere praticato soltanto in una stagione clemente, all’aperto e con un muro di appoggio. 
 
Considerazioni in essere:  
 
a - realisticamente non esistono più le condizioni per organizzare un campionato più o meno regolare per l’anno in corso SENZA modificare drasticamente le condizioni di contorno.
 
b - è molto difficile, tenuto conto della difficoltà tecnica della pallapugno, indurre i nostri giovani ad impegnarsi in allenamenti che non conducano ad una qualche certezza di poter giocare, non diciamo per un campionato ormai reso impossibile dalle circostanze, ma per tornei che aprano la strada ad un titolo italiano.
 
c - senza sponsor e senza introiti di biglietti i nostri pur meravigliosi atleti dovrebbero allenarsi e giocare gratis. Non credo che nessuno dotato di un pur sia minimo buon senso possa prevedere e pretendere tanto!
 
Considerazioni positive:
 
1) La metto al primo posto e nessuno abbia a che stupirsi: la zona geografica che ha come centro Acqui Terme, Asti ed il Monferrato è la terra che ospita il maggior numero di appassionati di tamburello open, Tambass e conoscitori di pallapugno; nonché di giovani che hanno ascoltato dai propri nonni le prodezze dei vecchi campioni dell’allora chiamato pallone elastico. In caso di una proposta sportiva, che metta insieme il meglio del tamburello nazionale e della pallapugno piemontese e ligure, potrebbe contare su un elevato numero di spettatori.
 
2) Sono stato tentato di metterla a pari merito al primo posto: la zona di cui sopra ha la fortuna di avere un giornalista di altissima levatura, Franco Binello, che ricorda nei suoi scritti i migliori cantori degli sport sferisteri e che gode di notevole stima nei comuni astigiani. 
 
3) Le dimensioni dei campi per i tamburellisti ed i giocatori di pallapugno possono essere resi identici senza inconvenienti di sorta.
 
4) La mancanza di un muro di appoggio per la pallapugno può prevedere il noto sistema di giocare alla lizza.
 
5) I campo di calcio presenti nella zona attorno ad Asti (Asti compresa) possiedono tribune e curve in grado di ospitare, anche riducendone la capacità, anche duemila spettatori paganti. Bagni e spogliatoi sono certamente più moderni e meglio sanificabili di qualsiasi sferisterio.
 
Conclusione propositiva:
  • I rappresentanti più coraggiosi dei due sport sferistici, tamburello e pallapugno, si impegnino in via prioritaria ad acquisire dai sindaci e dalle società calcistiche la possibilità di mettere a disposizione nel mese di settembre, compatibilmente con le loro prioritarie esigenze calcistiche, alcuni campi di calcio della zona in esame.
  • Con una parte degli introiti provenienti da almeno 5 tornei open sferisterici aperti sabato e domenica, dalla mattina alla sera, ad appassionati di tutte le specialità sferistiche, si potrà rimborsare alle società calcistiche tutte le spese di sanificazione. Il rimanente, dedotte le spese ordinarie, venga versato direttamente alle squadre squadre ed alle loro società.
  • Si affidi a Binello l’incarico di far conoscere nella zona, con articoli mirati, questa possibilità unica ed eccezionale di poter ammirare, in zona e contemporaneamente, i più spettacolari atleti nazionali di tamburello e pallapugno.
  • Si stabilisca una misura comune dei campi: 90 m x 20 m potrebbe essere un valore ottimale. Mentre per il tamburello non c’è bisogno di altro, per la pallapugno - molto più complessa con il sistema delle caccie ed a rischio Covid per il contatto fisico in campo - si potrà adottare il sistema di gioco e di punteggio della pallapugno leggera. Niente caccie e cambio continuo di campo e battuta ma cambio di campo ogni due giochi. Gioco assegnato alla squadra che raggiunge per prima il 15 successivo al 40. Ogni squadra giocherà nella sua metà campo, non potrà invadere il campo avversario, ma potrà mettere in mostra lo spettacolo affascinante dei tuffi a terra dei terzini. I battitori dovranno adattarsi alla difficoltà tecnica della mancanza di un muro d’appoggio; è una condizione resa necessaria dalla situazione e, d’altronde, mette in evidenza la migliore capacità tecnica dei battitori stessi.
  • Le squadre stabiliscano esse stesse la durata delle singole partite e le rendano simili, ai fini dell’attrattiva dei tornei stessi. Per la pallapugno, che conosco meglio, una partita ai 13 giochi, senza caccie e cambi continui, potrebbe avere una durata compresa tra 1 ora ed un’ora ed un quarto. Alternando una partita di pallapugno ed una di tamburello - di altissimo livello ambedue, viste le circostanze - si offrirebbe agli appassionati uno spettacolo fino ad oggi mai visto in Italia. Di certo si potrebbe puntare a qualche migliaio di spettatori paganti.
  • Come avviene all’estero per simili sport sferistici i campi in erba sono tranquillamente utilizzabili in quanto il peso e la velocità, soprattutto, della palla non alterano la regolarità di un eventuale rimbalzo. L’unico, vero ostacolo lo costituisce il campo inondato; ma in questo caso si riduce semplicemente il numero delle gare ma rimarrà sempre possibile ricavare il valore finale delle squadre partecipanti dalle gare restanti.
  • Al termine dei 4/5 tornei settembrini le due migliori squadre di pallapugno e le due migliori di tamburello potranno sfidarsi per il titolo italiano con le modalità che gli organizzatori sapranno fissare al meglio. Di certo una sfida che veda in campo nello stesso giorno, e con lo stesso biglietto, i quattro più forti atleti degli sport sferistici più popolari, potrebbe essere qualcosa che - mi si perdoni la frase! - ci farà ringraziare lo sciagurato Covid!
  • Una prospettiva simile a quella proposta dovrebbe rimanere una possibilità certa; se si verificasse un’apertura al momento esclusa niente di male: la si adotta. Chi si è sacrificato ad allenarsi non avrà sprecato il suo tempo e ne avrà ricavato un beneficio economico altrimenti irraggiungibile.

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