Cosa ha voluto dire per la Fipt bloccare i campionati e tutte le manifestazioni?
E’ stata una decisione sofferta, ma consapevole. Non abbiamo lasciato nulla di intentato e sono convinto che abbiamo fatto la scelta più giusta in considerazione delle troppe perplessità che comportava il dare avvio a tutte le attività federali, infatti i problemi di natura economica e logistica oltre che psicologica andavano oltre la disputa di pseudo campionati o di una coppa Italia fine a se stessa.
Sui social ci sono state diverse polemiche, cosa ti senti di rispondere a chi contesta la Fipt, dicendo che si è presa una decisione troppo facile e prematura?
Pur nel rispetto di tutte le opinioni dico solo che sono andato a rileggermi quanto detto da ogni singolo rappresentante delle società, dei comitati e degli arbitri e si contano sulle dita di una mano coloro che si sono espressi per fare comunque i campionati e a coloro che parlano o scrivono di decisione affrettata rispondo che occorre avere maggiore solidarieta’ e rispetto per quelle realtà in difficoltà economica e non solo, ci sono ancora territori che risentono di quanto è successo e come ho ripetuto spesso durante gli incontri : “ o tutti o nessuno”. Nella vita contano i fatti non le parole. Siamo quello che facciamo, non quello che diciamo o scriviamo. La verità è una sola: la maggior parte delle società ha grosse difficoltà economiche e questo è stato alla base della nostra scelta e non centra nulla il fatto di essere tra gli sport di squadra meno a rischio.
Tralascio inoltre il discorso delle responsabilità perché dire che la Federazione ha voluto scaricare sulle società questo peso è assolutamente falso e fuorviante. Direi che è vero il contrario, fare attività ufficiale in tutta sicurezza e a rischio zero (che ancora non c’è) avrebbe comportato rischi gravi di natura economica e penale per i presidenti o i vari responsabili di campo, diversamente, invece, dagli allenamenti o dalle attività collaterali che si possono organizzare, come è stato richiesto dalle società e a cui la federazione ha dato parere favorevole, nel rispetto sempre del protocollo. Certo è che il miglioramento sanitario non va di pari passo con quello economico.
Molte società perderanno degli sponsor e quindi delle entrate, la Federazione cosa farà per aiutare le società?
Non siamo tra le Federazioni che dispongono di grosse entrate, tuttavia, per le attività di base e, penso a quelle giovanili, ai comitati provinciali e al settore femminile, abbiamo in cantiere un progetto che potrà consentirci in base al bilancio che disponiamo di avere una liquidità da riversare a fondo perduto per sostenere quantomeno il prosieguo della futura attività per quelle realtà territoriali maggiormente in sofferenza.
Come valuti l'idea di fare un campionato indoor più lungo e con più squadre, magari iniziando a settembre, visto che il tamburello ha diverse specialità
Per quanto riguarda l’indoor vale il discorso fatto sopra: se le società che intendono partecipare saranno in grado di poterlo sostenere e se la situazione sanitaria e logistica lo consentirà si valuteranno tempistiche e fattibilità. Vedremo se più avanti il Presidente del Consiglio deciderà di far partire anche la Palla Tamburello, a parte gli scherzi, nessuna Federazione che pratica sport di squadra ha deciso di terminare i campionati, qualcosa vorrà pur dire.