Tondini (Cavrianese): “Ne riparliamo l’anno prossimo”

Una delle memorabili serate della Cavrianese di patron Tondini con appassionati e sponsor, quest'ultimi ora alle prese con sfide difficili

CAVRIANA Ben pochi, secondo il presidente della Cavrianese Tamburello, Oscar Tondini, sono gli spazi per pensare a disputare un campionato “regolare” nel 2020; meglio congelare il tutto e puntare sul 2021. Cresce, senza ombra di dubbio, nel mondo del tamburello la consapevolezza di dover compiere una scelta drastica, “dolorosa” sportivamente parlando, che prenda atto della situazione venutasi a creare a seguito del coronavirus e rimandi di 12 mesi l’avvio di una stagione che possa svolgersi con quella regolarità da tutti auspicata. «In questa fase di emergenza – fa notare il massimo dirigente del team collinare – la priorità va rivolta senza ombra di dubbio alla salvaguardia della salute delle persone. Sono ottimista di natura, ma la situazione in cui si trovano non poche famiglie è davvero drammatica. Pensare quindi di iniziare a giocare è davvero inutile, come lo è l’ipotesi di adottare la formula del porte chiuse».
Condivide l’ipotesi di rinviare i campionati open al prossimo anno? Ripartendo in autunno con i tornei indoor…
«Non ci sono dubbi. Se davvero le fasi per giungere ad un ritorno alla normalità sono tre e ora ci troviamo ancora nella prima, ovvero quella dell’emergenza, come si può pensare di giocare quando si dovrà affrontare la seconda, che è quella dell’uscita dalla quarantena generale, e quindi della stabilizzazione della situazione. Nella terza fase, invece, quella della ripartenza, allora sì che si potrà pensare all’allestimento di un campionato, ma a quel punto saremo già nel 2021».
Ripartire sì, quindi, ma solo quando ci saranno le condizioni di massima sicurezza…
«Ovviamente. Sono più che mai convinto che lo sport diventerà di fondamentale importanza, come del resto altri settori, per dare la spinta giusta ad un sistema che dovrà riprendere a camminare; e a ridare fiducia e serenità alle persone».
Anche voi risentite del passo indietro degli sponsor?
«Comprendiamo a pieno le volontà delle aziende che ci sostengono di dare precedenza ad altri aspetti del loro operare. Da parte nostra capiamo, anche, che senza quei fondi diventerebbe difficile garantire agli atleti il giusto riconoscimento».
E quindi? 
«Chiedere ai giocatori di decurtarsi i rimborsi, come avvenuto in altri ambiti, si può fare, ma non so francamente se si possa arrivare a una soluzione che favorisca la crescita del nostro sport. Meglio, ripeto, pensare a congelare tutto e puntare sul 2021. Affidando ai campionati indoor il compito di fare da apripista per la nuova stagione».

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