Breve cronologia della Coppa Italia open

 
Breve cronologia della Coppa Italia open.
- La Coppa Italia entra quest’anno negli anta: quella di serie A maschile è infatti la quarantesima edizione, una storia che dura ininterrotta dal 1980 quando vinse la prima edizione la squadra veronese del Maria Pia Vassanelli Bussolengo.
 
In passato vi erano state altre manifestazioni importanti e di carattere nazionale oltre ai campionati: nel periodo fascista si disputava la Coppa del Presidente dell’OND, l’Opera Nazionale Dopolavoro, negli anni ’70 il Torneo “Città di Ovada” che attirava tantissimi tifosi, un pubblico da record rimasto ineguagliato. Ricordo anche la piacevole tradizione ferragostana del Torneo di Ronzo Chienis in Trentino, che fu il preludio della Coppa Italia organizzata dalla Federazione agli inizi della lunga presidenza di Emilio Crosato: quella prima finale fu disputata nella prestigiosa cornice di Paestum in provincia di Salerno.
 
Alla prima edizione furono ammesse sia squadre di serie A che di serie B, nelle successive tre edizioni fu riservata a rappresentative provinciali: nel 1981 la rappresentativa di Mantova sconfisse a Bussolengo quella di Verona per 16 a 10. Mi piace ricordare che in quella formazione giocarono il guidizzolese Giuseppe “Pippo” Bianchera e il goitese Giovanni “Gianni” Bonini: quest’ultimo non ha mai smesso di frequentare i campi di tamburello e da alcuni anni si è messo a disposizione come arbitro competente ed imparziale, sempre presente.  Nel 1982 e 1983  si presero la rivincita e vinsero entrambe le edizioni.
 
Nel 1984 la formula ritornò appannaggio delle squadre di Società e fu ancora la volta del Bussolengo per due anni, ma nel 1987 iniziò l’era delle squadre piemontesi, in quell’anno dell’alessandrina Castelferro che sconfisse ad Asti la Botti Capriano nelle cui file militava Edo Facchetti, l’attuale presidente della FIPT. Fu la prima delle sei vittorie consecutive e delle undici totali del Castelferro, interrotte dal Bonate Sotto nel 1993, dal Tuenno nel 1995 e dal Castellaro nel 1998.
Nel 2003 cominciò l’era dell’astigiana Callianetto che si fermò a dieci vittorie, di cui sette consecutive dal 2003 al 2009, l’ultima nel 2013. Le ultime edizioni sono state una battaglia circoscritta a Castellaro e Cavaion, che anche quest’anno fanno parte del quartetto delle finaliste.
 
Nella serie B, oggi alla 14° edizione, metà delle vittorie sono state appannaggio di squadre lombarde (due volte il Castiglione ed una ciascuna il Sacca, il Malavicina, il Castellaro, il Ciserano, il Ceresara e, l’anno scorso, il Bonate Sopra).
 
Nella serie A femminile hanno brillato le squadre piemontesi, con le 6 vittorie consecutive dell’Alegra Settime e le 4, pure consecutive, del Callianetto. Uniche vittorie lombarde quelle delle bergamasche del San Paolo d’Argon nel 2010 a Medole e del Dossena l’anno scorso a Cavriana.
 
Quattro vittorie lombarde nella B femminile: 2 vinte dal Ceresara, una dal Dossena e l’ultima l’anno scorso dalla Cavrianese.
 
Una storia importante e interessante quella della Coppa Italia di tamburello, una storia che continuerà, e sarà sicuramente avvincente ed appassionante, dal 6 al 14 agosto sui campi del Guidizzolo, Cavriana e Castellaro, grazie al grande lavoro, in sinergia con la Federazione nazionale e i Comitati provinciale di Mantova e regionale della Lombardia, messo in campo da queste tre Società mantovane a cui va il mio e nostro grande plauso.
 
(*) Enzo Cartapati -  Presidente del Comitato Regionale FIPT della Lombardia E della Commissione Storia e Documentazione FIPT
 

Nella foto di Giancarlo Grandi, l’intervento di Enzo Cartapati (n piedi al centro) alla presentazione della Coppa 2019

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