Grazzano detta legge. Marletto superstar. Così vincono i migliori

IN MILLE ALLO SFERISTERIO

Nella partitissima decisiva battuto il Moncalvo 19-12. La delusione degli sconfitti: “Fallite troppe occasioni”

Grazzano si laurea campione e lo scudetto del tambass torna dove era già di casa. Domenica a Montemagno i colori gialloneri hanno centrato il sesto scudetto degli ultimi sette campionati a muro, dodicesimo nell’albo d’oro della specialità monferrina. Battuto il Moncalvo (19-12) campione uscente in una sorta di passaggio di consegne nel derby tutto aleramico. Grazzano vincitore in campo davanti ad 800 spettatori che hanno sfidato i 35 gradi per assistere il match più caldo della stagione. 

«Un successo bello come quello del 2012» non hanno dubbi sia Fabiano Penna che Alessandro Redoglia, tecnico e presidente del Grazzano. In loro c’è anche la rivalsa dopo il «caso punteggi». «È la vittoria della freschezza, della miglior condizione forse anche della gioventù - prosegue il numero uno che non riesce ad eleggere il migliore dei suoi - Marletto e Fracchia si sono confermati, Bonelli è stato importante. Ma è stata la squadra a dimostrarsi superiore. Il Grazzano è tornato!». Vittorio Fracchia nuovamente scudettato lascia sportivamente lo scettro di campione al rivale Alessio Monzeglio. «Questa sfida è stata annunciata come un duello personale, ma non è così. Anzi per me è un onore potermi confrontare con un campione assoluto, un professionista. Batterlo è un lusso ma non nega che quello più forte sia lui. C’è differenza di età ma alla mia Alessio era sicuramente più bravo di me». Per il capitano grazzanese settimo scudetto in carriera, collezione tricolore personale iniziata nel 2010 a Moncalvo. Tricolore che è invece novità assoluta per il mezzovolo Andrea Bonelli così come il battitore Maurizio Marletto dai più eletto «man of the match». Prestazione con pochissimi errori e costante nelle tre ore di scambi. Sarà stato anche per rispondere al personalissimo striscione «Forza Mauri» comparso al bancone di una casa su piazza Umberto I. «Sorpresa della mia fidanzata che è di Montemagno e lì vive sua nonna» chiosa il battitore tonchese. «Alla quinta stagione a muro posso festeggiare. Un’emozione unica e indescrivibile». 

Per gli sconfitti del Moncalvo parla l’uomo simbolo. «Abbiamo commesso troppi falli, io stesso. In avvio come nelle fasi in cui abbiamo spinto per recuperare. L’asfalto non è stato nostro alleato ma la vittoria è meritata» l’analisi di Alessio Monzeglio. Non ne fa un dramma il presidente Enrico Bacchiella: «sapevamo che sarebbe stata dura. La speranza c’era e abbiamo avuto anche le occasioni per riprenderci, ma le abbiamo fallite». 

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