Sabato sera, con la cena conviviale, si è aperta ufficialmente la stagione agonistica 2018 delle squadre di tamburello della Pro Loco di Montechiaro d’Asti.
A fare gli onori di casa è salito sul palco il presidente della Pro Loco, Luca Marcanzin, che ha illustrato il programma e le ambizioni della squadra che quest’anno parteciperà al campionato di tamburello a muro serie A e serie C.
Presenti il presidente provinciale Mimmo Basso, Alessandra De Vincenzi, consigliere federale, e Roberto Gino presidente regionale commissione scuola che nei loro interventi hanno sottolineato l’importanza di dare nuova linfa creativa a questa antica passione sulle piazze dei nostri paesi, specialmente tra i giovani con Tamburello va a scuola, progetto sportivo che dall’anno scorso la pro loco condivide con la scuola elementare e media di Montechiaro, seguita dall’atleta Cecilia Dellavalle di Cossombrato, in linea con la tradizione locale dove Montechiaro è sempre stato “fucina” di grandi campioni.
Nella seconda parte della serata gastronomica sono saliti sul palco i rappresentanti del locale comitato palio: il vice rettore Luca Parena, il coordinatore Andrea Asinari, il tesoriere-sindaco Paolo Luzi, e responsabile sbandieratori Donato Filomena e commissione artistica Daniela Ciclamini, assente giustificato il rettore Roberto Fava. Il vice rettore, ha esordito annunciando che a breve verrà ufficializzato il nome del fantino che difenderà i nostri colori alla prima domenica di settembre al Palio di Asti. Si confida nell'impegno dei musici e sbandieratori per poter partecipare al paliotto di maggio oltre a poter trovare una soluzione per la cena propiziatrice, che spostando la data del Palio viene a collimare con la festa patronale del paese. Dopodichè si è parlato della sfilata con la responsabile Daniela Ciclamini, in primis dei festeggiamenti del santo ad Asti: della stima del palio del 28 aprile e dell'offerta del 1° maggio, dopo il successo della sfilata dell'anno scorso con il sontuoso matrimonio di Valentina Visconti e Luigi di Valois di continuare su questa scia. De arte venandi cum avibus, relativa alla caccia praticata con l'ausilio di uccelli rapaci, falconeria, in uso nel medioevo, le cacce dei re divennero in questo periodo esibizioni di superbe mute di cani, esperto conoscitore di questa nobile arte fu Carlo di Valois-Orleans, figlio di Luigi di Valois e di Valentina Visconti, divenne duca d'Orleans dal 1407 e erede al trono di Asti sul quale fece un timido tentativo per far valere il proprio diritto di successione prima di dedicarsi al ruolo di mecenate delle arti, tra cui la caccia.